“Scusi vuole un passaggio”? Da ora è vietato circolare soli in auto su queste corsie | 135€ le sanzioni, è legge

Passeggero in auto (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Qui si cambia passo: nuove regole in tangenziale per ridurre traffico e smog puntando su condivisione e mobilità sostenibile.
Negli ultimi tempi, in molte città si sta facendo largo un’idea chiara: basta auto ovunque e ovunque da soli. Le amministrazioni puntano sempre più a reinventare il modo in cui ci si sposta, cercando di rendere le strade meno affollate e, ovviamente, più pulite.
Tra esperimenti, provvedimenti e progetti pilota, sta emergendo un concetto interessante: l’auto non è più solo un mezzo personale, ma può diventare uno spazio condiviso, anche tra sconosciuti. Il clima, inutile girarci attorno, è uno dei fattori che ha messo tutti con le spalle al muro.
Le emissioni legate al traffico sono ancora un problema enorme, e i comuni cercano soluzioni che vadano oltre il semplice incentivo al trasporto pubblico. In questo senso, la condivisione del tragitto — o car pooling, se vogliamo dirla all’inglese — sta prendendo piede come alternativa concreta, anche perché aiuta pure a ridurre le spese per chi guida.
Ma non è solo una questione ecologica. Qui si parla anche di soldi, tempo e qualità della vita. Ridurre il numero di veicoli in strada vuol dire meno stress, meno code e meno soldi buttati in benzina e parcheggi. E non dimentichiamoci della salute: meno smog vuol dire anche aria più respirabile e meno rischi per chi vive vicino alle grandi arterie urbane.
Un problema odierno
Poi c’è anche il lato culturale della faccenda. L’auto, per molti, è sempre stata un simbolo di autonomia, libertà, indipendenza… e ora tutto questo viene messo in discussione. Il car pooling cambia il modo di vivere la mobilità, e lo fa puntando su collaborazione e senso civico. Non a tutti piacerà, ovvio, ma il messaggio è forte e chiaro: serve un nuovo modo di stare sulla strada.
Come riportato da QuiFinanza, il problema era evidente: circa l’80% delle auto che circolavano su quella tangenziale aveva solo il conducente a bordo. E parliamo di una zona dove l’inquinamento è fuori controllo, fino a due volte e mezzo più alto rispetto ad altre aree della città. Una vera e propria bomba ambientale, insomma.

Una mossa che vuole cambiare le regole del gioco
Dal 3 marzo 2025, Parigi ha deciso di fare sul serio: su alcuni tratti del boulevard périphérique e su parti delle autostrade A1 e A13 non si può più viaggiare da soli. Sì, avete capito bene. Durante le ore di punta, per accedere a certe corsie, bisogna essere almeno in due in macchina. La novità è stata introdotta come parte del piano post-Olimpiadi e rientra in una visione molto più ampia di mobilità sostenibile. L’obiettivo? Beh, sono due in realtà: ridurre il traffico nei momenti più critici e abbattere le emissioni.
La regola vale dal lunedì al venerdì, e già da maggio inizieranno i controlli tramite telecamere intelligenti (quelle capaci di contare le persone a bordo). Se si viene beccati a violare la norma, scatta la multa fino a 135 euro. Ah, e il tutto durerà tre anni… per ora. E non è che Parigi si stia inventando tutto da zero. In Paesi come Olanda, Spagna, Regno Unito — ma anche in USA e Canada — corsie simili esistono già da anni. La vera differenza, però, è che ora lo fa una capitale europea, e con obbligo. Non un semplice consiglio, non una sperimentazione blanda. Un segnale forte, che potrebbe spingere altre metropoli a fare lo stesso.