Punti patente, da ora non li perdi mai più: aspetta che muore un parente e ti caricano i suoi | 1.000€ e li avrai tutti

Patenti a punti (Shutterstock foto) - www.vehiclecue.it
1.000 euro per rigenerare completamente il saldo punti della tua patente. Ma si tratta di una pratica effettivamente legale?
Nel Luglio 2003 sulle strade italiane si assistette all’introduzione della patente a punti, al fine di incentivare una guida più sicura e soprattutto di evidenziare un senso di meritocrazia nei confronti degli automobilisti più ligi alle regole.
Per questo motivo, ogni conducente ha a disposizione sulla propria patente un saldo iniziale pari a 20 punti, destinati ad essere sottratti in caso di commissione di un’infrazione – con possibilità di perderne addirittura 10 nei casi più gravi.
Giusto per rendere qualche esempio pratico, procedere nella marcia con la cintura non allacciata vale 5 punti sottratti, passare con il rosso al semaforo 6 o essere sorpresi in stato di ebrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, per l’appunto, 10.
In caso di azzeramento, ossia di somma di una serie di infrazioni gravi a tal punto da portare a zero il numero di punti residui, il conducente subirà la revoca della patente, essendo obbligato a ripetere l’esame.
Una concezione di “punti” mai vista prima
In Francia esiste un meccanismo decisamente peculiare, che prevede che i punti presenti sulle patenti di guida dei soggetti che passano a miglior vita vengano sostanzialmente ridistribuiti tra gli altri automobilisti. Si tratta di una procedura non esattamente allineata con le procedure ministeriali, ma pur sempre di un modo totalmente legale per aumentare il saldo delle proprie patenti, malgrado l’oscura matassa che questa frequente abitudine sia arrivata a creare.
Al momento del decesso di un conducente, gli eredi dovrebbero, almeno teoricamente, seppur non vi siano obblighi in merito, annullare la validità della propria patente di guida; una pratica apparentemente ordinaria che sempre più cittadini stanno deliberatamente scegliendo di omettere. E volete sapere il motivo? Perché gli stessi potrebbero essere contattati da persone che presentano una situazione a livello di patente e di saldo dei propri punti non esattamente ottimale, i quali, in cambio di denaro agli eredi, potrebbero richiedere di fruire del documento del defunto, invece che del proprio.

Come funziona la “compravendita”?
E’ questo il motivo che nel 2019 ha spinto l‘Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici (altresì noto come INSEE) ad aprire i registri dei decessi e aggiornare una volta per tutte il registro delle patenti, cercando di arginare una pratica sempre più frequente, che ha assunto dimensioni a dir poco spaventose. I punti presenti sulle patenti delle persone che non sono più tra noi, ma anche di quelle che, seppur vive, non hanno più l’opportunità di mettersi al volante autonomamente, facendo, di fatto, decadere il proprio documento di guida, vengono fondamentalmente messi all’asta nei confronti di potenziali acquirenti.
Basta fare un giro su alcuni siti del mercato francese, tra i quali LeBonCoin per trovare “offerte” che propongono l’acquisto di un dato numero di punti per 1.000 euro. Nonostante questi siti non ammettano la possibilità di estendere simili annunci, provvedendo a rimuoverli a seguito della loro pubblicazione, sono sprovvisti di funzionalità che impediscano la comparsa dei post, facendosi involontariamente diffusori del business. E’ per questo che le autorità digitali francesi invitano i cittadini a procedere con segnalazioni e denunce, contattando i servizi investigativi o impiegando piattaforme quali Pharos. A scriverlo è El Pais Motor.