Auto a combustione: da ora proibite dappertutto, approvata la legge | Vietate anche in TV

Divieto auto a combustione (Canva foto) - www.vehiclecue.it
Una norma destinata a ridisegnare la comunicazione e il mercato dell’auto: addio per sempre alle auto a combustione.
Nei prossimi mesi, chi accenderà la TV potrebbe notare un’assenza inaspettata: alcune delle pubblicità più comuni potrebbero sparire. Non sarà un caso né una scelta improvvisata, ma l’effetto di un cambiamento deciso a livello istituzionale, capace di trasformare il rapporto tra industria automobilistica e media.
Il provvedimento si inserisce in un quadro più ampio, che non riguarda soltanto le automobili. Trasporto, consumo e perfino intrattenimento sono i settori toccati da una serie di interventi che mirano a ripensare il modo in cui viviamo e ci muoviamo. Alcuni lo vedono come un passo avanti, altri come una limitazione eccessiva.
La proposta è frutto di un lavoro iniziato mesi fa e già discusso nelle sedi governative. Il testo non si concentra su un solo ambito, ma intreccia misure di natura diversa, tutte legate dall’idea di ridurre sprechi e impatto ambientale.
Tra tutti i punti, quello legato all’automobile sembra destinato a far discutere più degli altri. Con milioni di veicoli prodotti ogni anno e un comparto che dà lavoro a migliaia di persone, ogni restrizione alla promozione rischia di avere ricadute dirette su fabbriche e concessionari.
Una misura che colpisce pubblicità e mercato
Secondo quanto riporta El Debate Motor, il provvedimento vieterebbe la pubblicità di auto non considerate sostenibili, colpendo quindi modelli a benzina, diesel e forse anche alcune versioni ibride. Oltre la metà della produzione nazionale rientrerebbe nel divieto, inclusi modelli di grande successo come Ibiza, 208 o Captur.
Il divieto non riguarda la vendita o l’uso dei veicoli, ma la loro promozione sui media, dalla televisione ai giornali. In un mercato già alle prese con la lenta crescita dell’elettrico, questa limitazione significherebbe meno visibilità per più di un milione di auto prodotte ogni anno.

Le possibili conseguenze del nuovo divieto
L’industria locale teme che il provvedimento possa indebolire un settore che nel 2024 ha prodotto oltre 2,3 milioni di veicoli, posizionandosi tra i leader mondiali. Perdere la possibilità di fare pubblicità significherebbe ripensare intere strategie di marketing e produzione.
Misure simili esistono già in paesi come Austria, Norvegia o Francia, ma qui la posta in gioco è molto più alta: il divieto nasce in Spagna, dove l’automotive è un pilastro dell’economia e qualsiasi intervento in questo campo rischia di avere conseguenze ben oltre il settore dei motori. Questo divieto arriverà anche in Italia?