Ultima ora Taxi: addio tassametro, arriva la tariffa fissa | Non ci potranno più spillare 1€ in più

Area di parcheggio Taxi (Shutterstock foto) - www.vehiclecue.it
Rivoluzione totale nell’ambito della mobilità urbana. I taxi sono riguardati in prima persona: nulla sarà più come prima
Nel nostro Paese la percentuale di cittadini che usufruisce del servizio taxi risulta essere pari al 37,3%, almeno per quanto riguarda i fruitori che almeno una volta nella loro vita sono saliti su un simile veicolo per spostarsi in città. Ciò significa praticamente 2 cittadini su 5.
Una crescita significativa rispetto a 15 anni fa, quando solo il 10 % degli italiani aveva dichiarato di aver usato un taxi
Nelle principali città nostrane, le tariffe dei taxi seguono più o meno indistintamente una base approssimativamente unitaria. La tariffa di partenza, dipendentemente dalla città in cui ci si trova e dalla fascia oraria in cui si usufruisce del servizio, è collocabile in una base compresa tra i 3 e i 7 euro, al massimo.
Per ogni chilometro percorso, poi, si va ad aggiungere una somma ulteriore, che parte dai 0,40 centesimi di euro, con possibilità di salita addirittura fino a 1,70 euro per km, soprattutto quando ci si trova nelle città più grandi.
C’è però da evidenziare la possibilità che al consumatore che usufruisce della corsa vengano addebitate ulteriori tariffe, come nel caso in cui lo stesso debba caricare bagagli sul taxi, quando sarà chiamato a pagare 1 o 2 euro supplementari per ogni differente elemento caricato, oppure quando la corsa avviene durante la fascia oraria notturna o in occasione di un giorno festivo, quando il supplemento potrà raggiungere anche i 3 euro.
Nel vivo del cambiamento
Ma ecco arrivare nella città di Bologna il servizio capace di rivoluzionare completamente lo scenario del trasporto urbano nella città felsinea. Il 2025 è stato, infatti, l’anno dello sbarco del servizio Uber Taxi anche nel capoluogo emiliano, possibile grazie alla sottoscrizione di un accordo con il consorzio Cat, a sua volta aderente a itTaxi, attivo a livello nazionale.
La data dell’introduzione effettiva è stata quella del 28 Gennaio, che ha segnato il potenziamento e il consolidamento circa la presenza del colosso dei trasporti in città, tenendo conto di come Uber fosse già attiva a partire dal 2020, unicamente, però, mediante il servizio Black, accessibile esclusivamente agli autisti di NCC, lasciando scoperti i taxi per un periodo complessivo che si sarebbe poi rivelato essere pari a 5 anni.

Un passo avanti inevitabile
Le necessità che hanno spinto ad accelerare le manovre per favorire la presenza sul territorio sono state proprio correlate all’aumento della domanda, potendo dunque dare a disposizione dei cittadini e dei turisti opzioni maggiorate per effettuare spostamenti in città. In merito si è espresso il General Manager di Uber Italia, Lorenzo Pireddu, che ha evidenziato come l’ulteriore opportunità messa a disposizione sarà in grado di accrescere l’efficienza per cittadini e turisti, grazie ad un partner di valore quale Uber, all’interno di un contesto trafficato da molteplici turisti, quale la città di Bologna, fungente, peraltro, da ponte di collegamento tra Nord e Sud.
Hanno fatto eco le dichiarazioni del Presidente del consorzio Cat, Marco Carati, che ha ribadito l’orgoglio e l’entusiasmo nell’essere riusciti ad ampliare l’offerta di mobilità ai visitatori e agli autoctoni, migliorandone l’esperienza complessiva e assicurando un passo fondamentale nell’evoluzione del tradizionale servizio taxi. A scriverlo è Bologna Today.