Rinnovo Patente, cambia tutto: approvato il Test del Simulatore | Si stampano tutti alla prima curva

Istruttore di guida (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Un simulatore avanzato e un team di specialisti rivoluzionano il percorso per il rinnovo della patente in questi casi.
Per tante persone, tornare a guidare vuol dire riprendersi un pezzo di vita, riconquistare una certa indipendenza, magari anche ritrovare un po’ di fiducia in sé. Ma—e qui viene il punto—non è una cosa che si fa dall’oggi al domani.
In Italia si parla spesso di rinnovo della patente, ma dietro questa parola apparentemente burocratica si nasconde un mondo molto più complesso. Ogni persona è diversa, e così dovrebbe essere anche il modo in cui viene valutata la sua capacità di tornare a guidare. Non basta un test standard, serve qualcosa che tenga conto della storia e delle difficoltà di ognuno.
Negli ultimi anni, si sta aprendo la strada a un approccio più umano (e tecnologico). Perché non basta rimettere in moto le gambe, se poi i riflessi o l’attenzione non sono più quelli di prima. Ecco perché la guida è diventata anche una questione di allenamento mentale.
Oggi esistono percorsi in cui il paziente viene seguito passo passo, con strumenti moderni, tecnologie avanzate e professionisti che sanno cosa vuol dire davvero “ripartire da zero”. Ma a questo punto una domanda sorge spontanea: come si fa a capire se una persona è davvero pronta a tornare in auto? E soprattutto: si può fare in modo sicuro?
Una realtà immersiva che cambia le regole
Nel centro riabilitativo Cardinal Ferrari Kos, a Fontanellato (PR), hanno deciso di fare le cose in modo diverso, come riporta milanofinanza.it. Qui hanno sviluppato un programma dedicato a chi ha subito gravi lesioni cerebrali, come dopo un ictus o un trauma cranico. E il cuore di tutto è un simulatore di guida che sembra uscito da un film: tre schermi, comandi adattabili, situazioni imprevedibili… insomma, molto vicino alla realtà.
Prima però c’è tutta una fase di analisi clinica: niente viene lasciato al caso. Si controlla che non ci siano crisi epilettiche recenti, si valuta il campo visivo (deve essere almeno 120°), e poi si passa a test cognitivi, comportamentali e motori. Non parliamo solo di carta e penna, ma anche di software che misurano i riflessi e la prontezza in situazioni complesse. Ah, stavo per dimenticare: tutto è seguito da una squadra di specialisti. Ma come funziona?

Nuove prove per tornare davvero sulla strada
Il simulatore fa sul serio. Mostra pioggia, neve, pedoni che sbucano dal nulla. Serve a capire se una persona sa davvero gestire la macchina e gli imprevisti. Si lavora su riflessi, orientamento, sensibilità nei comandi… tutto. Ogni dettaglio conta. E se qualcosa non va, si torna indietro, si ripete. Nessuna fretta, solo progressi reali.
Come ha spiegato il dottor Antonio De Tanti, direttore del Centro, l’obiettivo è portare ogni paziente al proprio ritmo verso la guida vera. Dopo il lavoro al simulatore, si passa a una fase pratica su strada, sempre con un istruttore esperto, e infine si affronta l’esame di rinnovo patente presso la motorizzazione.