Mobilità sostenibile: né elettrica né a idrogeno, l’auto green avrà un nuovo combustibile | Più potente del plutonio

Scienziati in laboratorio (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Un’inaspettata rivoluzione nella mobilità sostenibile potrebbe arrivare da una risorsa insospettabile e già presente nell’aria.
Quando si parla di mobilità sostenibile, ormai, si pensa subito a due cose: elettrico e idrogeno. Come se fossero le uniche strade percorribili. Ma il mondo dell’innovazione, si sa, è pieno di deviazioni sorprendenti. E in un settore in cui tutti cercano la “ricetta perfetta” per azzerare le emissioni, può capitare che salti fuori qualcosa di totalmente diverso.
Negli ultimi anni, l’auto elettrica è diventata quasi sinonimo di ecologia. Ma non è tutto oro quel che luccica: le batterie sono pesanti, difficili da smaltire, e la produzione spesso nasconde un impatto non proprio trascurabile. L’idrogeno? Interessante, certo, però tra costi, rischi e infrastrutture ancora da costruire, la strada è ancora lunga.
Eppure, lontano dai riflettori, ci sono realtà che lavorano su soluzioni fuori dal coro. Ingegnosi sistemi che non puntano sull’accumulo elettrico o sulla combustione, ma che provano a sfruttare processi naturali in modo creativo. In un panorama così affollato, sono proprio queste idee un po’ folli – o geniali? – che rischiano di cambiare le carte in tavola. Anche se, per ora, sono ancora poco conosciute.
E non è solo una questione di tecnologia. È anche una sfida culturale: riuscire a guardare oltre quello che sembra l’unica strada possibile. Perché se esiste un’alternativa più semplice, più sicura e magari già utilizzabile con infrastrutture esistenti… allora forse vale la pena darle una chance. Anche se al momento nessuno ne parla.
Un sistema pulito, pratico e già collaudato
A differenza dell’idrogeno, che – ok – è pulito, ma complicato da gestire, è molto più semplice da trasportare e conservare. È l’elemento più abbondante nell’aria, e si può produrre con relativa facilità, soprattutto se si usano fonti rinnovabili per liquefarlo. E poi non è pericoloso, non esplode, non inquina.
Certo, non tutto è perfetto: mantenerlo liquido richiede serbatoi criogenici molto isolati, che al momento costano un bel po’. Ma si stanno facendo passi avanti anche lì. E se le cose continuano così, questa tecnologia potrebbe davvero diventare un’alternativa credibile alle auto che conosciamo oggi. Magari non da subito, ma… ci siamo capiti.

Una trovata che non ti aspetti davvero
Sì, c’è una nuova tecnologia che si sta facendo spazio, e no, non ha niente a che vedere con batterie o carburanti tradizionali. Parliamo di qualcosa di molto più “fisico”, nel senso letterale del termine: l’azoto liquido. O meglio, il suo comportamento quando passa da liquido a gas.
L’idea è semplice ma geniale: raffreddi l’azoto fino a -196 gradi, lo immagazzini, poi – quando si scalda – si espande tantissimo (tipo 700 volte il suo volume) e questa espansione genera pressione, che può essere usata per far girare un motore. Come riporta ecografiaclinica.it, la tecnologia arriva dal Regno Unito, precisamente dall’azienda Dearman, che ha già iniziato a usarla con la catena di supermercati Sainsbury’s. Hanno equipaggiato dei furgoni refrigerati con questi motori e – attenzione – nei primi mesi hanno risparmiato 1,6 tonnellate di CO₂. Non male, eh?