Divieto di sosta per atei: se sei un vero cristiano non ti multano | Puoi parcheggiare solo in possesso dei 3 sacramenti

Auto parcheggiate e fede (Pixabay foto) - www.vehiclecue.it
Quando un semplice parcheggio vietato diventa spunto per discutere di fede, regole e interpretazioni della legge.
Nessuno ama tornare alla macchina e trovarci una multa, ovvio. Però, diciamolo: le regole sulla sosta non sono lì per bellezza. Se c’è un divieto, c’è un motivo, e chiunque dovrebbe rispettarlo. Certo, nella vita reale le cose non vanno sempre lisce.
Tra impegni, fretta, e “solo cinque minuti”, spesso si finisce per rischiare. Ma anche le storie più assurde iniziano così: un parcheggio al volo, un foglietto sul cruscotto… e il resto lo fa Internet. Ogni tanto, capita che qualcuno provi a cavarsela con un pizzico di fantasia.
Magari lascia un messaggino sul parabrezza, sperando nella clemenza di chi controlla. Alcuni ci mettono dell’ironia, altri tirano fuori scuse che sfiorano il surreale. In fondo, è un modo per dire: “lo so che ho sbagliato, ma se potete… chiudete un occhio”.
Peccato che il codice della strada non conosca l’umorismo. Il punto è che certe situazioni mettono in discussione il confine tra dovere civico e ruoli “speciali”. Cioè, ci sono mestieri — o meglio, vocazioni — che sembrano, almeno nell’immaginario comune, un po’ al di sopra delle regole.
Mestieri e regole
Tipo: se sei un medico in emergenza? Un pompiere in corsa? O, perché no, un prete che deve dire messa? Ma esistono davvero eccezioni? Spoiler: no, almeno sulla carta. Ma nella pratica, beh, lì si apre tutto un altro discorso.
Queste cose, nel 2025, finiscono sempre nello stesso posto: sui social. E quando c’è di mezzo un’immagine ben piazzata e una frase scritta a penna, è fatta. Si ride, si commenta, si condividono esperienze simili. A volte si litiga anche. Ma soprattutto, si riflette (più o meno seriamente) su cosa succede quando fede e legge si incrociano davanti a un cartello di divieto di sosta.

Messa e multa
Come riporta Auto.it, succede che, in una città italiana non meglio precisata, un parroco parcheggia dove non dovrebbe. Niente permessi, niente autorizzazioni speciali. Solo un biglietto scritto a mano lasciato sull’auto, con su scritto: “Sto celebrando la S. Messa”. Foto scattata, postata dalla pagina Welcome to Favelas, e via con le condivisioni. Semplice e diretto, quasi tenero. Forse sperava che bastasse a far cambiare idea agli agenti.
La macchina era lì, piazzata in pieno divieto. Però, dai, il messaggio era chiaro: il parroco non era in giro a far compere, stava facendo il suo “lavoro”, anzi, la sua missione. Certo, le regole sono uguali per tutti, preti inclusi. Ma quel bigliettino ha fatto sorridere tanti, perché ha quel sapore un po’ retrò, da scusa scritta in fretta con la biro. Il punto, però, è che non si sa se la multa sia arrivata oppure no. Forse gli agenti non hanno nemmeno visto il biglietto, o magari l’hanno visto… e hanno fatto finta di niente? Non lo sapremo mai. Ma la rete, intanto, si è scatenata.