Noleggio auto, nuova tassa nascosta: ti scalano 100€ alla consegna in aeroporto | In vigore da pochissimo

Parcheggio in aeroporto (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Una nuova spesa “invisibile” colpisce chi riconsegna l’auto così: gli utenti si ritrovano 100 euro in meno senza poter replicare.
Ormai noleggiare un’auto è diventata una routine, specialmente per chi viaggia spesso e cerca un po’ di autonomia appena atterrato. Prendi le chiavi, sali a bordo, via. Ma ultimamente c’è qualcosa che ha iniziato a far storcere il naso, soprattutto in certi scali dove tutto fila liscio… fino al momento della riconsegna.
In pratica, sempre più persone segnalano strane spese che spuntano dal nulla. E non parliamo di graffi o ritardi. In alcuni aeroporti, tra moduli da firmare e mille controlli, ci si perde in cavilli scritti in piccolo, spesso ignorati nella fretta.
E così capita di pagare per cose che nemmeno sapevi fossero a pagamento. Un’offerta allettante si trasforma all’improvviso in una tariffa che ti fa pentire di non aver letto tutto. Eppure, chi ci pensa quando hai appena fatto tre ore di volo e vuoi solo arrivare in hotel?
E c’è anche chi, convinto di fare un giro veloce prima del volo di ritorno, si ritrova con penali automatiche scattate senza nemmeno un avviso. Ora, è vero che le aziende hanno iniziato a usare sensori e sistemi intelligenti per monitorare l’auto, ma tutto questo non sempre funziona come dovrebbe. Ci sono margini d’errore, e pure grossi, che spesso ricadono proprio sull’utente.
Penalizzazioni e preoccupazioni
Insomma, la tecnologia aiuta, certo. Ma quando diventa troppo invadente, si rischia che penalizzi anche chi non ha fatto nulla. E a quel punto, tra una notifica sul telefono e una mail con l’addebito, ti ritrovi a chiederti: “ma che cavolo è successo?” Anche perché, spoiler: non sempre riesci a dimostrare che non sei stato tu.
La risposta della compagnia è stata chiara, anzi, quasi glaciale: “Non importa chi è stato. Il problema c’era. Punto”. Insomma, se il sensore rileva qualcosa, per loro è sufficiente. E fine della discussione. Il problema è che non è nemmeno un caso isolato. Ci sono altri utenti che raccontano di essere stati multati più volte per lo stesso motivo, anche se giurano di non aver fatto nulla.

Una nuova regola che pochi hanno notato
Negli ultimi giorni si è tornato a parlare del carsharing in Germania, e stavolta il caso ha fatto parecchio rumore. La piattaforma Miles – attiva in città come Berlino – ha multato un utente con una sanzione da 100 euro per presunto fumo all’interno dell’auto. Fin qui nulla di strano, se non fosse che… il tizio sostiene di non aver neanche acceso una sigaretta. E anzi, dice proprio che non fuma.
A raccontare tutto è stata Motorpasión, che ha spiegato come il veicolo fosse dotato di un rilevatore di fumo Bosch, montato sul parabrezza. Durante un tragitto di soli tre chilometri, l’allarme si è attivato ben quattro volte in dieci minuti. Per l’azienda, tanto basta per far scattare la multa. Ma l’utente, ovviamente, non ci sta e dice che c’è stato un errore. Forse – ipotizza – si trattava di fumo residuo nei vestiti… o boh, qualcosa lasciato da un noleggio precedente.