Proibite per sempre: vietate le moto su tutte le strade | La capitale chiude ai centauri, autorizzate solo le auto

Divieto moto in città (Canva foto) - www.vehiclecue.it
Una svolta storica in nome dell’ambiente cambia per sempre il volto delle strade: moto vietate in tutta la città.
È difficile pensare a una città del Sud-est asiatico senza l’eco costante dei clacson e il via vai frenetico di scooter che sfrecciano tra i vicoli. In Vietnam, questo scenario è una vera e propria cartolina quotidiana. Hanói, in particolare, si è costruita un’identità sul suono, sul movimento e sulla presenza massiccia delle due ruote, simbolo di libertà e necessità.
Da generazioni, le moto non sono soltanto un mezzo di trasporto. In molte famiglie vietnamite rappresentano un’estensione della vita domestica, una compagna fedele per andare al lavoro, fare la spesa o trasportare merci di ogni tipo. Più di 72 milioni di motociclette circolano in un Paese che conta 92 milioni di abitanti: un dato che racconta molto più di una semplice abitudine logistica.
L’efficienza e la praticità delle due ruote hanno sostenuto una mobilità economica e accessibile, indispensabile per l’economia urbana e rurale del Paese. In una capitale densamente popolata come Hanói, le moto hanno plasmato lo stile di vita e il ritmo stesso della città. Ora però, proprio da quella capitale, parte un cambiamento che potrebbe riscrivere la quotidianità di milioni di persone.
Nel cuore di questa trasformazione non c’è solo una questione ambientale, ma anche una nuova visione sociale e culturale. Ridurre il rumore e l’inquinamento è diventato un obiettivo prioritario, tanto da spingere le autorità a immaginare scenari urbani dove le due ruote a combustione non abbiano più spazio.
Una rivoluzione che parte dal centro
A partire dal 1° luglio 2026, le moto a benzina saranno vietate in due dei quartieri più centrali di Hanói: Hoan Kiem e Ba Dinh. Secondo quanto riporta El Motor, si tratta di una misura senza precedenti per il Paese, pensata per migliorare la qualità dell’aria e ridurre il rumore urbano. Le zone interessate, frequentate da turisti e molto trafficate, sono considerate prioritarie in questo piano di transizione ecologica.
Il divieto rappresenta solo la prima fase di una strategia più ampia. Le autorità sperano che questa iniziativa spinga verso l’adozione di veicoli elettrici e modelli di trasporto sostenibile. Già oggi si assiste a una crescente diffusione di scooter elettrici, sebbene rappresentino ancora una minoranza rispetto al parco circolante totale.

La decisione che cambia tutto
Il piano non si limiterà alle moto: anche le automobili a combustione saranno gradualmente soggette a restrizioni. L’obiettivo a lungo termine è eliminare del tutto le due ruote a benzina entro il 2045, un passo epocale per un Paese che ha fatto delle moto una componente essenziale della propria identità. Hanói sarà solo l’inizio: anche città come Ho Chi Minh e Da Nang stanno valutando misure simili.
Questa svolta ecologica, guidata da una crescente consapevolezza ambientale e supportata da incentivi pubblici, promette di ridefinire la mobilità vietnamita nei prossimi decenni. Una rivoluzione silenziosa, almeno nei suoni, che trasformerà radicalmente la vita urbana in uno dei Paesi più motociclistici del mondo.