Tragedia automotive, 80% della produzione a picco: il gigante italiano ultimo in classifica, chiusura sicura | Per abituarci ci vorrà un secolo

Concessionaria auto (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Il mercato auto affonda tra incertezze e cambiamenti radicali, mentre un’icona storica dell’automotive nazionale scivola.
Il mondo dell’automobile, che per decenni è stato un simbolo di stabilità e progresso, oggi si muove su un terreno sempre più incerto. Tra elettrico, incentivi ballerini e consumatori sempre più indecisi, il mercato italiano fa fatica a trovare una direzione chiara. E non è solo una questione di numeri: è proprio l’anima del settore a sembrare un po’ smarrita.
Da un lato ci sono le promesse del futuro, con auto connesse, sostenibili, ibride o completamente elettriche. Dall’altro c’è la realtà di tutti i giorni, fatta di concessionarie vuote, immatricolazioni che calano e un senso generale di attesa, come se tutti stessero trattenendo il respiro prima di decidere che auto comprare—o se comprarla proprio.
E poi c’è la questione dei grandi gruppi: marchi che sembravano intoccabili si ritrovano ora in posizioni scomode, con perdite a due cifre e strategie da ripensare. Un tempo bastava il nome per vendere. Oggi, non è più così semplice. Tra competitor stranieri agguerriti e nuove start-up super aggressive, anche i colossi traballano.
Nel frattempo, chi lavora in questo settore—dai progettisti ai venditori—si confronta con una realtà difficile da leggere. Ogni mese porta novità che smentiscono le certezze del mese prima. Il mercato italiano, in particolare, sembra bloccato in una fase di stallo cronico, dove i segnali positivi sono pochi e spesso contraddittori.
Un inizio anno che non fa ben sperare
Come riporta alvolante.it, Gennaio 2025 si è aperto con un altro colpo basso: -5,9% nelle vendite di auto nuove rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. In numeri, sono 133.692 immatricolazioni contro le oltre 142.000 del 2024. Le previsioni parlano chiaro: pochi cambiamenti, poca crescita.
I privati tengono botta, aumentano leggermente, ma il noleggio—sia a lungo che a breve termine—sta perdendo quota. Sul fronte motorizzazioni, la situazione è un mosaico: crollano le diesel, sparite del tutto le auto a metano, mentre le ibride continuano a salire, soprattutto le mild hybrid. Le elettriche? Ancora troppo timide, nonostante qualche passo avanti rispetto all’anno scorso. Ma il lato peggiore è un altro.

Crollo shock per un nome storico
Ed ecco il dato che più ha fatto sobbalzare gli addetti ai lavori: Lancia ha perso il 77,24% delle immatricolazioni in un solo anno. Sì, settantasette. Un numero che lascia poco spazio all’interpretazione. Solo 890 auto targate a gennaio, roba che fino a poco tempo fa sembrava impensabile. Ora invece… beh, il futuro del marchio è più che mai in bilico.
Non che gli altri marchi Stellantis se la passino bene: tutti in discesa, tranne Alfa Romeo che—va detto—fa segnare un sorprendente +17,68%. Fiat resta la più venduta, ok, ma la notizia vera è che Lancia è scivolata all’ultimo posto tra i costruttori.