Autonomia reale, tutti i marchi che ti mentono: ti pianti in mezzo a una strada a 70 km da casa | Straccia il libretto manutenzione

Auto in panne (Freepik foto) - www.vehiclecue.it
Pensavi di poter stare tranquillo contando su questa indicazione? La realtà è ben diversa e potrebbe costringerti a restare a piedi
Quando si parla di autonomia di un’automobile si fa riferimento alla distanza massima che la stessa è in grado di percorrere ininterrottamente senza usufruire di rifornimenti o ricariche di alcun tipo.
E’ doveroso sottolineare anche la possibilità di ricarica, in quanto ultimamente si sta dibattendo a lungo sulle reali capacità di autonomia delle vetture elettriche, che per la cronaca vengono misurate basandosi sui chilometri.
Questa caratteristica, relativamente ai veicoli a zero emissioni, subisce delle variazioni in riferimento ad ogni singolo fattore, a partire innanzitutto dalla capacità delle singole batterie.
Ma è ovvio che anche lo stile di guida, il tratto di strada che si percorre (dunque se contraddistinto da linearità, come autostrade e superstrade, o ricco di “ostacoli” come curve o semafori) e il clima esterno possono impattare in modo decisivo.
Un’indicazione controversa
L’OCU, Organizzazione dei Consumatori e degli Utenti, ha sviluppato uno studio volto a mettere a nudo, così da rendere pubblicamente noti, i dati correlati al consumo energetico delle batterie montate sulle automobili elettriche, considerando che in merito all’autonomia delle stesse, si sono frequentemente succedute opinioni quantomeno discordanti. I risultati sono stati possibili attenzionando ben 31 modelli differenti, che hanno prodotto un risvolto unanime che non può essere ignorato: i numeri che le case automobilistiche svelano al pubblico risultano essere di fatto “gonfiati”, sensibilmente più ottimistici rispetto a calcoli pratici.
In merito alla presentazione dei dati, è opportuno precisare che i singoli produttori basino i propri calcoli sul ciclo WLTP, che prevede consumi ridotti a partire dal fatto che la temperatura ambientale standardizzata simulando un simile scenario risulta essere pari, generalmente a 23°C, non rendendo necessario l’impiego né dell’impianto di raffreddamento, né di quello di riscaldamento, tenendo anche conto della capacità utilizzabile dalla batteria e del consumo di carburante approvato, tutti dati che favoriscono un’inevitabile diminuzione dei numeri.

Guidatori su tutte le furie
Chiaramente tutto avviene nei limiti disposti dalle normative, seguendo specificamente i parametri ufficiali approvati direttamente dall’UE in merito al ciclo WLTP, che si rifà, tuttavia, ad un protocollo standardizzato che, ovviamente, non può tenere conto di condizioni ambientali, del manto stradale e dello stile di guida variabili di caso in caso, di automobilista in automobilista, come succede nella realtà.
Ed è proprio attenendosi alle indicazioni presenti sulle etichette che il consumatore potrebbe rimanere deluso, se non addirittura fregato, spesso bollando le auto elettriche e contribuendo ad accrescere il senso di sfiducia generale che, soprattutto in Italia, ancora riguarda questa categoria di vetture. La richiesta che i più hanno esteso riguarda proprio la necessità, e ciò dovrà necessariamente partire dalle case automobilistiche, di indicare non soltanto il dato a loro più favorevole, ma di prendere in considerazione anche fattori decisamente impattanti, quali il consumo medio di carburante, ad esempio, se si conduce su strade a scorrimento veloce. A scriverlo è Movildad Electrica.