Multa da 4.000 euro e sospensione della patente per 8 anni | Ecco a chi spetta la purga della nuova legge

Multa e ritiro della patente (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Stretta decisa sulle violazioni più gravi: cosa prevede la legge per chi causa incidenti in stato di alterazione.
Nelle ore successive a un incidente stradale grave, le domande non si fermano mai alla dinamica. La vera attenzione si sposta subito su chi era alla guida e in quali condizioni. Non è più solo una questione di colpa generica, ma entra in gioco una valutazione molto più severa.
Negli ultimi anni, la linea di demarcazione tra un errore e un reato si è fatta più netta. Non basta più dire “non l’ho fatto apposta”: le circostanze contano, eccome.
Il nuovo approccio non si ferma alla punizione. Mira soprattutto a lanciare un segnale chiaro: guidare in stato alterato non è un’imprudenza, è un crimine.
Chi passa con il rosso, effettua inversioni in curva o supera i limiti a velocità folli, non può più contare su attenuanti generiche. Anzi, in molti casi le aggravanti scattano automaticamente, rendendo quasi impossibile ottenere uno sconto di pena.
Quando la guida diventa un crimine
Come chiarisce la Camera dei Deputati, la legge 41 del 2016 ha introdotto nuove fattispecie di reato per chi provoca incidenti gravi alla guida. Chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti rischia da 8 a 12 anni di reclusione. Per i conducenti professionali, basta un tasso alcolemico medio per incorrere nelle stesse pene. Non è solo la sostanza a contare, ma anche il comportamento: sorpassi azzardati, semafori ignorati, manovre in curva possono costare da 5 a 10 anni di carcere.
Anche chi provoca lesioni personali gravi o gravissime non è più punito con una semplice multa. Le pene vanno dai 3 ai 7 anni di reclusione, e diventano più pesanti se il conducente è sotto effetto di alcol o droga. In caso di fuga o di morte multipla, le pene aumentano fino a un massimo di 18 anni. Tutto ciò è stato pensato per fermare una volta per tutte chi trasforma la strada in un luogo di morte.

Chi rischia le sanzioni più dure
Le conseguenze non si fermano al carcere. Alla condanna per omicidio o lesioni stradali segue automaticamente la revoca della patente. E il tempo minimo per poterla riottenere varia dai 5 ai 30 anni, a seconda della gravità del caso. Se il conducente si trovava in stato di ebbrezza e ha superato anche i limiti di velocità, la sospensione può arrivare fino a 12 anni. In caso di fuga, il periodo sale ancora, rendendo il ritorno alla guida quasi impossibile.
Anche le sanzioni economiche fanno la loro parte. In certi casi, le multe possono superare i 4.000 euro. E chi è titolare di una patente estera non può più contare su scappatoie: in caso di condanna definitiva, scatta l’inibizione alla guida su tutto il territorio italiano, per lo stesso periodo che varrebbe per un cittadino italiano. Una rete normativa pensata per togliere definitivamente la possibilità di rimettersi al volante a chi ha violato le regole in modo tanto grave.