Divieto di sosta, abolito per legge se l’auto è in queste condizioni | Non possono multarti mai più

Divieto di Sosta (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Sentenza shock: decade ogni possibilità di subire una sanzione pecuniaria in simili condizioni del proprio veicolo. Sospiro di sollievo
Il Codice della Strada dispone attraverso il divieto di sosta l’impossibilità nei confronti degli automobilisti di lasciare il proprio veicolo, per l’appunto, in una situazione di sosta prolungata in corrispondenza di precise aree della carreggiata.
Questo divieto si applica a tutte le circostanze che vedono un veicolo con motore spento e senza che il proprio conducente vi si trovi all’interno, posteggiato in un’area che, ai sensi della Legge, non ammetterebbe tale comportamento.
Alcuni esempi di scorci della carreggiata dove la sosta è generalmente vietata sono le curve, i dossi, le aree in prossimità di fermate degli autobus, i marciapiedi ma soprattutto i tratti delimitati dalla presenza di passo carrabile.
Questo specifico segnale, contraddistinto dalla presenza del simbolo indicante il divieto di sosta sormontante la scritta “Passo carrabile” impossibilita la sosta dinnanzi ad aree private come ingressi all’interno di garage, condomini o cancelli.
Come si esprime la Legge a riguardo?
In molti non si interrogano sufficientemente su quelle che potrebbero essere le conseguenze di una sosta in doppia fila, pur con il conducente che rimane all’interno del veicolo. Un recente caso, particolarmente controverso che ha richiesto addirittura l’intervento della Corte di Cassazione, la cui pronuncia in merito è stata di importanza fondamentale per chiarire le circostanze e fornire delle linee guida da seguire per future situazioni analoghe.
L’articolo 158 del Codice della Strada, in ogni caso, disciplina il divieto di parcheggiare in seconda fila, pena una sanzione pecuniaria compresa tra 41 e 160 euro per le autovetture, che si abbassa leggermente se la stessa riguarda motoveicoli, passando ad un range che va da 24 a 98 euro. L’applicazione delle multe, ed è significativo saperlo, avviene esclusivamente nei casi in cui il parcheggio di un determinato veicolo in doppia fila impedisca il passaggio di una vettura a quattro ruote, rendendosi, di fatto, non applicabile se ad essere schermato è invece un qualsivoglia tipo di due ruote.

Quali conseguenze per i conducenti?
Ma oltre alla violazione, un simile comportamento potrebbe costituire a tutti gli effetti anche un reato di violenza privata ai sensi dell’articolo 610 del Codice Penale, ripreso anche dalla Suprema Corte all’espressione del verdetto: nello specifico, è stata indicata la facoltà per l’utente della strada che si trova schermato, bloccato dalla presenza di un veicolo in doppia fila, che si trova ad over attendere per un lungo periodo di tempo, magari vedendosi anche costretto ad interpellare le forze dell’ordine o a convocare un carro attrezzi per l’eventuale rimozione forzata, di poter procedere a sporgere querela nei confronti di chi ha commesso il reato, con possibilità di domandare un risarcimento per il danno subito.
Ma tornando al fulcro della questione, alla possibilità di ricevere una multa per una sosta in doppia fila con l’automobilista all’interno, la Corte di Cassazione ha affermato che non sia possibile procedere alla multa nei confronti di una vettura, seppur con il motore acceso, che si trova in una simile posizione sulla strada, in quanto la sosta è temporanea e non di durata prolungata. La sentenza si ricollega in modo perfettamente pertinente all’articolo 157 del Codice della Strada, che indica l’insufficienza di gravità che possa portare al sanzionamento di un guidatore sito nelle immediate vicinanze del proprio veicolo, pronto, eventualmente, a spostarlo nell’immediato al materializzarsi di una simile richiesta. A scriverlo è Brocardi.it.