Rinnovo patente, da ora è l’ospedale a fare la soffiata: se ci sei stato una volta non ti fanno più guidare

Limitazioni alla guida

Limitazioni alla guida (Canva-MIT foto) - www.vehiclecue.it

La storia clinica di ciascun automobilista influenza drasticamente la possibilità di condurre su strada. Ecco tutto ciò che dovresti sapere

Al fine di procedere al rilascio o al rinnovo della propria patente di guida, appare sempre fondamentale che le condizioni psicofisiche del conducente vengano opportunamente verificate attraverso una visita medica.

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Ed effettivamente il nostro ordinamento in termini stradali, secondo quanto disciplinato dal Codice della Strada, dispone la necessità per tutti i candidati di sottoporsi ad un controllo, effettuato da uno specialista.

Ad essere messi sotto luce sono alcuni aspetti in particolare, a partire dalla vista, in modo da comprendere la necessità per il conducente di indossare, eventualmente, occhiali da vista o lenti a contatto.

Allo stesso modo, la presenza di patologie pregresse deve essere attenzionata in modo esaustivo, soprattutto se le stesse sono da condurre all’ambito neurologico, con possibilità che le stesse possano arrivare a causare perdite di coscienza o conseguenze simili.

Quali limitazioni riguardano questi soggetti?

Ma se un soggetto ha sofferto o soffre correntemente di crisi epilettiche, lo stesso ha la possibilità di conseguire la patente e guidare su strada? Per rispondere a questa delicata domanda è fondamentale avvalersi del Decreto Ministeriale del 30 Novembre 2010, che dispone una serie di specifici requisiti, sottolineando la necessità del soggetto epilettico di presentare un certificato rilasciato e firmato da un esperto del settore, con riferimento in particolare ad un neurologo, che attesti l’assenza di crisi epilettiche nel periodo corrispondente ai 12 mesi precedenti al conseguimento della patente di guida.

A detta degli epilettologi esperti della LICE, Lega Italiana contro l’Epilessia, sussiste tuttavia l’obbligo di “segnalare i casi in cui si venga a conoscenza di un soggetto che guida pur non avendone i requisiti”, secondo quanto esposto dal Presidente Oriano Mecarelli. Questo perché l’obbligo, stando a quanto disposto all’interno del Decreto Ministeriale non sembra essere rivolto nei confronti del neurologo, bensì delle ASL o delle direzioni dei singoli ospedali. Un ulteriore aspetto che merita di essere attenzionato è quello correlato alla tutela dei diritti del paziente e del professionista che se ne occupa, in quanto le notizie false che circolano in giro, nelle quali potrebbero imbattersi le differenti parte.

Medico neurologo
Medico neurologo (Depositphotos foto) – www.vehiclecue.it

Attenzione alle notizie fuorvianti!

La normativa vigente, comunque, deve essere l’unico testo al quale appigliarsi: la stessa definisce come l’ottenimento della patente di guida per i soggetti che soffrono di epilessia possa avvenire soltanto quando il neurologo impiegato presso una struttura pubblica compili e sottoscriva un modulo di abilitazione, medesimo documento che dovrà poi essere presentato dinnanzi ad una commissione medica competente. Una modifica significativa rispetto a quanto disposto nelle precedenti annate, quando la possibilità di conseguimento del tesserino abilitante la guida poteva avvenire soltanto dopo due anni consecutivi di assenza di manifestazioni epilettiche, oggi ridotti a uno soltanto.

A tal proposito, è importante, in ultima battuta, fornire una distinzione determinante circa i concetti di epilessia, termine con cui si indica un numero superiore a due di episodi avvenuti a meno di cinque anni di distanza l’una dall’altra, e crisi epilettica provocata, che si manifesta a causa della presenza di una patologia che può essere identificata e, magari, anche curata, permettendo la futura guida del soggetto data la possibilità di una risoluzione definitiva. Lo scrive DottNett.