Come mantenere l’aria condizionata dell’auto efficiente e igienizzata

Illustrazione del condizionatore in auto (Canva FOTO) - vehiclecue.it
L’aria climatizzata, soprattutto in quelle giornate troppo fredde (o troppo calde), è una salvezza. Eppure, deve essere controllata spesso.
Quando si accende il climatizzatore dell’auto, ci si aspetta che funzioni a dovere: aria fresca, zero cattivi odori e nessun rumore strano. Eppure, basta trascurare un paio di piccoli dettagli per ritrovarsi con un impianto stanco, poco efficace o peggio, dannoso per la salute. A quanto pare, la manutenzione dell’aria condizionata non è solo una questione di comfort ma anche di efficienza energetica e sicurezza.
Negli Stati Uniti, per esempio,dove il clima spesso tocca temperature estreme, tenere in forma l’impianto AC è quasi una questione culturale. Secondo Kelley Blue Book, basta adottare qualche accorgimento semplice, magari prima dell’estate, per allungare la vita del sistema e risparmiare sulle riparazioni future.
Molti non lo sanno, ma anche i cattivi odori che si sentono all’interno dell’abitacolo, specie se l’auto è rimasta ferma a lungo, possono essere collegati all’umidità intrappolata nei condotti. Ed è curioso scoprire che, in certi casi, è proprio il modo in cui si usa il climatizzatore a fare la differenza. Un po’ come lasciare una finestra socchiusa in casa quando piove…
E quindi: da dove si comincia? Come si fa a capire se l’impianto sta davvero funzionando al meglio? Il consiglio è di seguire una lista ben precisa di controlli, pensata da tecnici esperti, che spiega passo passo come comportarsi prima, durante e dopo l’uso del climatizzatore.
Buone abitudini da seguire tutto l’anno
Il primo consiglio, come riportato da Kelley Blue Book, è interessante: durante le salite più ripide, quando il motore si scalda parecchio, può essere utile accendere per un attimo il riscaldamento dell’auto. Sembra controintuitivo, ma aiuta a scaricare calore dal motore e alleggerisce il carico del compressore. Altrettanto importante è tenere pulita l’area sotto il parabrezza, proprio dove si trovano le prese d’aria: foglie, polvere o piccoli rami possono ostruire il passaggio e ridurre l’efficienza del sistema.
E poi ci sono gli odori. Se si sente puzza di muffa, il sospetto va subito al sistema di drenaggio o all’evaporatore. In quel caso, basta far andare l’aria calda per qualche minuto: aiuta ad asciugare tutto. Se invece si avverte un odore dolciastro, il discorso cambia. Potrebbe trattarsi di una perdita di antigelo o refrigerante, e lì conviene rivolgersi a un tecnico.

Cosa fare prima e durante l’uso estivo
Arrivati al cambio di stagione, sarebbe il momento perfetto per inserire un controllo completo dell’impianto AC nella manutenzione ordinaria. Kelley Blue Book consiglia di controllare il filtro abitacolo almeno ogni 48.000 km circa, ma se l’auto circola in zone polverose o trasporta passeggeri allergici, meglio farlo più spesso. Un filtro sporco non solo riduce l’efficienza, ma peggiora anche la qualità dell’aria all’interno dell’abitacolo.
Prima di accendere l’aria fredda, conviene aprire i finestrini per espellere l’aria bollente. Una volta avviato il climatizzatore, attivare la modalità “ricircolo” velocizza il raffreddamento. Quando invece si può, è preferibile usare la presa d’aria esterna: migliora la ventilazione e riduce l’accumulo di umidità. Ogni tanto, anche in inverno, va azionata la modalità sbrinamento, che serve a mantenere asciutte le serpentine interne e prevenire la formazione di funghi o muffe. Infine, per ottenere le prestazioni migliori, Kelley Blue Book raccomanda di usare sempre l’impostazione più fredda.