Più acceleri e meno consumi: il ‘test del pedale’ smonta tutte le certezze | Da ora dovrai fare così se vuoi risparmiare

Pedale dell'acceleratore

Pedale dell'acceleratore (Freepik foto) - www.vehiclecue.it

L’accelerazione sforza eccessivamente l’auto e la obbliga a consumare di più? E’ solo l’ennesimo falso mito a cui tutti abbiamo sempre creduto

Accelerare rappresenta una delle manovre in assoluto più frequenti, nonché spesso indispensabili, per ciascun automobilista alla guida. Ciò permette di aumentare la propria velocità sull’asfalto, a patto che le condizioni della strada lo consentano.

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Infatti, per quanto ordinaria, si tratta di una mossa che, se commessa in modo imprudente o non sufficientemente ponderato, potrebbe rivelarsi in grado di causare danni a terze persone o cose.

Per questo, si consiglia sempre di provvedere ad accelerare in modo progressivo e graduale, esclusivamente quando si è certi di non creare problemi a pedoni, animali o ad ulteriori ostacoli presenti sulla carreggiata.

Tra le situazioni nelle quali si sconsiglia assolutamente di compiere tale manovra ci sono le strade curve, la presenza di manto stradale bagnato a causa di pioggia, ghiaccio o neve, perché in queste circostanze gli pneumatici perdono la propria aderenza, favorendo lo slittamento.

Un risvolto inaspettato

Se la maggior parte degli automobilisti restano convinti che mantenere una guida fluida, priva di accelerazioni impetuose e frenate brusche, rappresenti il modo migliore per prolungare il più possibile uno stato di efficienza quantomeno dignitoso per il proprio veicolo elettrico e per la sua batteria, una recente ricerca portata a termine dalla Stanford University è stata in grado di dimostrare una volta per tutte, mettendolo nero su bianco, che ciò non corrisponde pienamente a verità.

I risultati delle analisi condotte sono infine stati pubblicati sull’autorevole rivista Nature; il lavoro è consistito nell’analisi di ben 92 celle di batterie commerciali, procedendo poi con simulazioni di esattamente 47 modelli di guida distinti. Quanto emerso è davvero curioso; se in alcuni casi ad essere riprodotta era una guida fluida, in altri casi a farla da padrona erano le circostanze più “movimentate”, quelle caratterizzate da accelerazioni e frenate alternate in modo continuo.

Automobili elettriche
Automobili elettriche (Freepik foto) – www.vehiclecue.it

L’unico stile di vita “vincente”

Quello che gli esecutori dello studio hanno denominato come “utilizzo dinamico” e che, in fin dei conti, si è rivelato essere non così dannoso come ci si aspettava correlatamente allo stato di salute delle autovetture. Infatti, è emerso come impiegare un simile utilizzo con continuità sia in grado di favorire una durata fino al 38% in più, comparando il modello di guida con un esempio lineare e privo di grossi stravolgimenti.

Quando si parla di guida dinamica, nello specifico, si tira in ballo una sequenza combinata di accelerazioni, frenate e assunzioni di velocità profondamente distinte tra loro; uno stile in grado di produrre un’autonomia complessiva che raggiunge addirittura i 313.800 chilometri per ciascuna batteria. L’equilibrio, come sottolinea anche un articolo sul tema pubblicato dal quotidiano iberico El Motor, risulta essere sempre la chiave, ed è per questo che i risultati della Stanford University evidenziano come l’eccesso sia sempre sbagliato, al contrario della varietà e del dinamismo, che potrà essere applicato tra le vie delle città, così come sui tracciati a scorrimento veloce.