Addio posti di blocco, da ora fanno tutto col CED: un clic dalla sala mobile e partono multe a raffica

Posto di blocco

Posto di blocco (Canva-Regione Abruzzo foto) - www.vehiclecue.it

Rivoluzione in presenza dei posti di blocco. Il fisico non serve più a nulla; anche il mondo dei controlli su strada vira verso il futuro

Come ogni differente ambito della quotidianità, anche lo svolgimento dei controlli da parte delle forze dell’ordine ha subito, nel corso degli ultimi anni, numerosi progressi, che hanno condotto ad una progressiva rivoluzione.

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Certo, se si viene fermati ad un posto di blocco è inevitabile che la prima richiesta estesa dai militari nei confronti dell’automobilista sarà quello di presentare i propri documenti, in particolar modo patente e libretto di circolazione.

Già il fatto che, oramai nella maggior parte dei casi, al posto della tradizionale patente che le generazioni più mature sono state abituate a conoscere ci sia un tesserino plastificato, analogo per certi versi ad un bancomat, rappresenta sicuramente un passo verso il futuro.

Oltre a ciò, pensate che in diversi casi gli automobilisti possono usufruire della patente in formato totalmente digitale, potendola esibire agli agenti, a seconda della richiesta, direttamente dal proprio telefono.

Praticità e agevolezza

Secondo quanto riporta Brocardi.it, la data del 1° Giugno ha segnato l’entrata in vigore di un dispositivo che promette di rinnovare in modo drastico l’esperienza di controllo su strada. Stiamo parlando del CED, acronimo che sta per Centro Elaborazione Dati. Stiamo parlando di uno strumento posseduto in dotazione dai vari corpi militari che si occupano dello svolgimento dei posti di blocco su strada, che soltanto inserendo la targa del veicolo fermato avranno la possibilità di accedere a tutte le informazioni necessarie a comprendere la storia del veicolo e del suo conducente.

Si tratta, di fatto, di un dispositivo che impiega uno scanner digitale collegato al Ministero dell’Interno, che nel corso di una frazione istantanea è in grado di procacciare tutte le informazioni relative all’auto e alla sua tenuta. L’aspetto più incredibile è che, per procedere alla verifica, la vettura non dovrà nemmeno essere fermata. Una riprova del fatto che l’impiego di strumenti tech per la resa di controlli più smart sia in grado di pagare significativamente, sia data la maggiore praticità per le forze dell’ordine, ma anche dato l’effetto “repellente” che è in grado di essere prodotto nei confronti degli automobilisti, più inclini a rispettare le regole.

Polizia Locale e Posto di Blocco
Polizia Locale e Posto di Blocco (Comune di Venezia foto) – www.vehiclecue.it

Le più importanti introduzioni del sistema

La grossa differenza, comparando questo sistema di scanner agli autovelox, è che il calcolo non avviene esclusivamente sulla velocità rilevata nel momento esatto del passaggio dinnanzi al laser, bensì tenendo conto della velocità media mantenuta lungo la strada di percorrenza. Oltre a ciò, lo stesso sistema è in grado di mantenere un occhio saldo sul controllo dei sorpassi effettuati dai mezzi pesanti, sulla rapida verifica inerente alla massa dei veicoli, nonché dell’anticipata individuazione dei veicoli che conducono contromano, ciò grazie all’impiego di un algoritmo d’Intelligenza Artificiale (che a dirla tutta sarà implementato non oltre l’inizio del 2026) e che sarà in grado di procedere al rilevamento anche all’interno di tracciati chiusi, come le gallerie.

Inoltre, il sistema è in grado di monitorare e individuare il trasporto di merci pericolose su tratti nei quali ciò non sarebbe consentito, la rilevazione di irregolarità relative ai tachigrafi, ossia anomalie tra tempi di percorrenza e di stasi dei mezzi. La nuova funzione sarà in grado di rivelarsi di enorme aiuto anche per la Polizia Stradale circa i tentativi di truffa, di gran lunga più comuni di quanto si possa pensare, che inquadrano automobilisti furbi che tentano di eludere i sistemi di pedaggio, non provvedendo al pagamento.