Vetture inquinanti (Canva-Freepik foto) - www.vehiclecue.it
Gli automobilisti italiani sono imbestialiti. Non avranno più la possibilità di condurre questi mezzi. Non resta altra scelta che rottamare
Nel corso delle ultime annate si è assistito ad una progressiva crescita dell’attenzione riservata alla necessità di rendere la nostra vita, a partire dai gesti della quotidianità, maggiormente responsabile e sostenibile nei confronti dell’ambiente.
Questo principio, chiaramente delineato, ad esempio, come obiettivo fondante del Green Deal europeo, può essere raggiunto soltanto aumentando la consapevolezza dei cittadini e facendo sì che gli stessi comincino a cambiare le proprie abitudini.
Tutti i giorni moltissimi utenti usufruiscono dei propri mezzi di trasporto per recarsi verso il posto di lavoro, di studio o per compiere altre commissioni. Il traffico cittadino genera quantitativi elevatissimi di sostanze nocive per l’ambiente, a partire dalla CO2.
Durante l’estate, se possibile, questa situazione raggiunge un picco negativo, data la moltitudine di automobili che affollano strade e autostrade della Penisola intera al fine di raggiungere le mete previste per le proprie vacanze.
Per raggiungere progressivamente l’obiettivo dichiarato, ossia rendere pari a zero il quantitativo di emissioni inquinanti prodotte dalla circolazione dei veicoli, specie in determinate zone, i governi o i singoli enti locali, come avvenuto in Italia, si sono mobilitati introducendo delle serrate restrizioni nei confronti dei veicoli diesel Euro 4, che rappresentano una categoria di autovetture mediamente inquinanti.
La possibilità è che la misura, già ampiamente contestata, possa comportare significative variazioni anche in merito all’Euro 5, gettando gli automobilisti nel panico circa la possibilità di trovarsi costretti a liberarsi della propria auto. In un simile clima, ecco arrivare la decisione del Piemonte, come uno sprazzo di Sole in un cielo plumbeo. La Regione settentrionale ha deciso di iniziare quella che il sito d’informazione OT11OT2 ha definito come una “retromarcia”, dimostrandosi non del tutto convinta di voler procedere nella direzione che rischierebbe di costringere migliaia di vetture ferme per l’intera annata, a causa delle eccessive limitazioni.
La direttiva che vorrebbe esser fatta passare riguarderebbe l’impossibilità di accesso per tutte le auto appartenenti alle categorie Euro 4 ed Euro 5 all’interno dei centri contanti oltre 30.000 abitanti, già proposta in altre regioni, quali Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Tuttavia, l’intenzione di Torino sembra profondamente differente, in quanto volenterosa di trovare una soluzione volta ad evitare un blocco che sarebbe totale.
A renderlo pubblico è l’assessore regionale Matteo Marnati, che si occupa proprio di materia ambientale, illustrante la preparazione da parte della Regione in documento che mette in chiaro la necessità di ridurre le emissioni nocive, ma che punta a farlo in modo che queste misure non vadano a ricadere sulla libertà degli automobilisti. In che modo procedere, dunque? Destinando maggiore attenzione al trasporto pubblico, punto più positivamente dibattuto dell’intero documento formalizzato. Anche se, ovviamente, prima che ogni qualsivoglia disposizione divenga realtà, c’è sempre il MIT da Roma che dovrà metterci bocca.