Volkswagen lancia l’ID. Buzz AD a guida autonoma: Moia pronta alla produzione in serie del minivan del futuro

Illustrazione del logo della Volkswagen (Pixabay FOTO) - vehiclecue.it

Illustrazione del logo della Volkswagen (Pixabay FOTO) - vehiclecue.it

Un veicolo a guida autonoma non è più fantascienza, ma realtà. In futuro verranno costruiti una serie di minivan targati Volkswagen.

A quanto pare, i robotaxi non sono più una fantasia da film di fantascienza. Volkswagen e la sua controllata Moia stanno per mettere su strada qualcosa di molto concreto: una versione completamente autonoma dell’ID. Buzz, il van elettrico che richiama le linee vintage dei furgoncini VW ma con un cuore tecnologico tutto nuovo. Si chiama ID. Buzz AD dove AD sta per Autonomous Driving e, dopo lunghi test in diverse città del mondo, è finalmente pronto per la produzione su larga scala.

Questo veicolo, come riportato da ELECTRIVE, è già stato collaudato in scenari reali: ad Amburgo, Monaco, Oslo e perfino ad Austin, in Texas. Non parliamo quindi di un prototipo chiuso in un laboratorio, ma di un mezzo che ha già macinato chilometri, traffico, semafori, e (presumibilmente) anche qualche giornata di pioggia battente. Ora è tutto pronto per il debutto operativo. Tra i primi a usarlo ci saranno Uber a Los Angeles e il progetto ALIKE, che partirà da Amburgo.

C’è di più: Volkswagen ha annunciato ufficialmente che nei prossimi dieci anni, insieme a Moia e Uber, punta a costruire un’intera flotta di robotaxi da migliaia di unità. Un’operazione ambiziosa, con cui spera di tenere testa a colossi come Waymo (di Google), già attiva in diverse città statunitensi con i suoi veicoli a guida autonoma. 

A sottolineare il peso dell’iniziativa ci ha pensato direttamente Oliver Blume, CEO del Gruppo Volkswagen. Le sue parole sono state molto chiare: non si tratta solo di un mezzo autonomo, ma di un’intera piattaforma pronta all’uso, pensata per città, comuni e gestori di flotte. L’obiettivo? Rendere la mobilità autonoma sicura e davvero alla portata di tutti.

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Come funziona davvero

Dietro l’aspetto familiare del furgoncino ID. Buzz AD si nasconde un concentrato di tecnologia. Il veicolo lavora a livello 4 della classificazione SAE per la guida autonoma: ciò significa che può muoversi senza un conducente a bordo, ma solo all’interno di aree delimitate. È una scelta di equilibrio tra sicurezza e innovazione. L’autonomia totale è ancora lontana, ma qui si è già superata la necessità di un “safety driver” pronto a intervenire.

Per vedere tutto questo in azione, Amburgo farà da punto di partenza. Il progetto ALIKE prevede un servizio di ridepooling su richiesta, con una copertura che va dallo Stadtpark fino al fiume Elba, passando per aree trafficate come Schlump e Wandsbek. Oltre agli ID. Buzz AD, verrà impiegato anche l’Holon Urban, un altro veicolo autonomo nato da un progetto parallelo. Ma non è solo questione di mezzi: Moia fornisce l’intero ecosistema per farli funzionare davvero, dall’infrastruttura software al supporto operativo in tempo reale.

Illustrazione del minivan (MOIA FOTO) - vehiclecue.it
Illustrazione del minivan (MOIA FOTO) – vehiclecue.it

Il futuro è già qui!

Tutto questo non si riduce a un’auto intelligente. Il sistema è pensato come una soluzione integrata per operatori pubblici e privati. Moia lo chiama Autonomous Driving Mobility as a Service (AD MaaS): una piattaforma che combina hardware e intelligenza artificiale per gestire flotte, assistere passeggeri, ottimizzare le rotte e garantire la sicurezza. Un mix di sensori, ben 27 in totale, tra cui 13 telecamere, 9 LiDAR e 5 radar fornisce una mappa tridimensionale continua dell’ambiente circostante. Il cervello del sistema è sviluppato in collaborazione con Mobileye, l’azienda specializzata in guida autonoma.

L’intero pacchetto comprende anche strumenti per la simulazione, la formazione degli operatori, il monitoraggio a distanza e persino l’integrazione con le app di prenotazione già esistenti.  Durante l’UITP Summit tenutosi proprio ad Amburgo, Moia ha mostrato anche uno studio simulativo sui benefici potenziali di una rete autonoma su scala nazionale. Secondo i dati analizzati, circa 300.000 veicoli autonomi potrebbero garantire fino a 12 milioni di corse al giorno, con tempi medi di attesa intorno ai 10 minuti. Il risparmio stimato in termini di CO₂? Fino a 5 milioni di tonnellate all’anno (Fonte: Electrive).