ULTIM’ORA FIAT – Ed ecco la UNO SUV: resuscitata la vecchia gloria del Lingotto | Ora è una bestia enorme

La vecchia Fiat Uno

La vecchia Fiat Uno (Canva-Pixabay foto) - www.vehiclecue.it

Un modello che ha fatto il suo corso; in merito, solo pochi si sono rivelati clementi. Parliamo di una storia tutta italiana

Oggigiorno il mercato dei SUV in Italia rappresenta un segmento più che affermato, complice la crescita alla quale si è assistito nel corso degli ultimi due decenni.

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A testimonianza dell’aumento costante della popolarità di questi modelli, sicuramente non adatti a tutte le tipologie di automobilisti, i consumatori hanno la possibilità di usufruire di una gamma di modelli sempre elevata.

Gli italiani, al contrario di quanto avvenuto fino agli sgoccioli del precedente millennio, stanno dimostrando un apprezzamento e un senso di affidabilità sempre maggiore nei confronti dei SUV.

Parlando di modelli nello specifico, l’anno 2024 ha sancito al primo posto della graduatoria dei SUV più venduti in Italia la Jeep Avenger, seguito dalla versione compatta della Dacia Duster.

Una potenziale eccellenza nostrana

A fare da apripista sul mercato dei fuoristrada italiani, che nel corso degli anni ’80 dominavano il mercato mondiale marchiati da colossi internazionali quali Nissan, Mitsubishi e Land Rover, fu la creatura di Giuliano Malvino, che nel 1985 rilevò il marchio della storica carrozzeria Fissore, dando origine alla Rayton Fissore, il cui centro produttivo si trovava nella Provincia di Cuneo, più precisamente a Cherasco. Il cavallo di battaglia della casa piemontese, apprezzato dagli appassionati di SUV, fu sicuramente il Rayton Fissore Magnum,  esemplare disegnato da Tom Tjaarda e pensato per possedere delle dimensioni inedite per il mercato italiano.

Stiamo parlando di ben 1.880 millimetri di altezza, 2.010 mm di larghezza, per una lunghezza pari a 4.570 mm. Contraddistinta da un sottotelaio rigido e da una meccanica che faceva affidamento sul già celebre Iveco 4X4 WM 40-10, venne immesso sul mercato seguendo due varianti di motorizzazione distinte; da una parte una Fiat 2.0 bialbero Volumex dotata di quattro cilindri, dall’altra una Alfa Romeo 2,5 V6 possedente sei cilindri, rispettivamente vantati 138 e 160 CV.

Rayton Fissore Magnum
Rayton Fissore Magnum (Italian Design Institute foto) – www.vehiclecue.it

L’apparente boom e i risvolti non estasianti

Il modello crebbe di popolarità per via della dotazione alle forze dell’ordine, che utilizzavano circa millecinquecento esemplari, destinati a Polizia e Guardia di Finanza, totalmente blindati, per compiere il proprio dovere sulle strade. Ciò nonostante, la realtà relativamente alle preferenze dei consumatori si dimostrò immediatamente differente, tenendo conto di quanto la Rayton Fissore Magnum faticò ad affermarsi sul mercato nostrano. Insieme ad altre cause determinanti, il suo scarso successo condusse la propria casa produttrice al fallimento, soltanto nel 1992.

Sarebbe seguito oltre un decennio di continui cambi di proprietà e di denominazioni, passando per Fissore Co., prima di un ulteriore abbassamento della saracinesca nel 2003, quando il marchio venne nuovamente trasformato, questa volta in Tas Fissore, ma proprio nello stesso autunno l’attività del marchio che aveva tentato di rendere grande la moda dei SUV anche nel mercato italiano dovette farsi da parte per sempre. A ricostruire la storia deludente della Rayton Fissore è un articolo pubblicato da La Gazzetta dello Sport.