Carta di circolazione – La tassa pirata: scatta il rinnovo obbligatorio | Tale e quale alla patente, via altri 250€

Carta di circolazione e soldi (Canva-MIT foto) - www.vehiclecue.it
Per accedere a questo servizio sarà necessario provvedere al pagamento di una tassa obbligatoria. Gravi conseguenze in caso contrario
Tutti i possessori di un veicolo in Italia devono necessariamente conoscere l’esistenza di una serie di rinnovi obbligatori, il cui adempimento è indispensabile al fine di procedere alla regolare circolazione su strada, senza incorrere in scomode conseguenze.
E’ l’esempio della revisione, in merito alla quale la Legge dispone la necessità di sottoporvi il veicolo dopo 4 anni dall’immatricolazione dello stesso quando la procedura viene effettuata per la prima volta.
Successivamente, il proprietario ha l’obbligo di far sottoporre il proprio veicolo ad una revisione periodica ogni 2 anni, secondo le indicazioni fornite in merito dalla Legge.
Allo stesso modo, esistono delle precise scadenze da rispettare che riguardano l’assicurazione e più in particolare la RCA, Responsabilità Civile Auto, il cui rinnovo esplicito deve avvenire annualmente, a meno che la polizza non stabilisca una periodicità differente.
Una possibilità non nota ai più
Il Codice della Strada dispone la possibilità di richiedere una targa personalizzata per il proprio veicolo, stando a quanto disposto dal comma 8 dell’articolo 100, nel pieno rispetto delle modalità che vengono stabilite dal Dipartimento per i Trasporti Terrestri. Esistono ovviamente delle limitazioni; ovviamente non immaginate di poter possedere delle targhe ricche di disegni, stampe o particolari scritte come avviene, ad esempio, sulle strade degli Stati Uniti d’America. Tra l’altro, parliamo di una pratica che non molti conoscono sul territorio italiano e che prevede un costo abbastanza dispendioso, andando a gravare direttamente sul portafogli del richiedente.
Sappiamo bene che in Italia ciascuna targa presenta un codice alfanumerico, seguente una sequenza composta da 7 caratteri, tra numeri e lettere – ad eccezione di I, O, Q e U, così da evitare confusione nella comprensione delle targhe. Generalmente vengono assegnate a ciascun’automobile o veicolo immatricolato in ordine crescente e progressivo; 2 lettere, 3 numeri e 2 lettere, seguendo il format AA 111 AA.

L’attenzione è fondamentale
La personalizzazione della targa può avvenire su richiesta esplicita, ma bisogna sempre prestare attenzione ad attenersi alla sequenza esplicitamente indicata. Ciò significa che anche quando la domanda specifica viene inoltrata, è necessario mostrarsi meticolosamente precisi nell’inserimento di lettere che non possono essere ammesse stando al regolamento, ossia evitando di specificare i caratteri vietati, così come le lettere X, Y e Z, che non potranno figurare come lettere iniziali della sequenza.
Articolo 100, comma 3-bis; è questo il testo al quale bisogna fare riferimento, poiché definisce l’unicità delle targhe, come ovviamente il fatto che le stesse siano personali e non possano assolutamente essere abbinate contemporaneamente a due veicoli. Quando ci si reca dagli organi competenti per procedere con la richiesta, è necessario che oltre alla compilazione del modulo vengano allegati anche il libretto di circolazione e il documento di riconoscimento in corso di validità. La spesa complessiva risulta essere pari a 150 euro, con possibilità che la somma lieviti a 250 quando ci si affida ad un intermediario. A fare chiarezza sul tema è Money.it.