SALVINI CONFERMA: SI FARÀ, commissionato il Ponte sullo Stretto agli olandesi | Li ripagheremo a furia di pedaggi per 24 anni

Ponte sullo Stretto ricostruzione (screenshot Geopop - YouTube) - www.vehiclecue.it

Ponte sullo Stretto ricostruzione (screenshot Geopop - YouTube) - www.vehiclecue.it

Il ritorno del Ponte sullo Stretto riaccende il dibattito, e stavolta spunta un’idea presa direttamente dai Paesi Bassi.

Il Ponte sullo Stretto è un po’ come un vecchio disco che torna a girare ogni tanto, sempre con lo stesso ritornello: “si farà, non si farà, forse sì, forse no”. È un tema che, negli anni, ha fatto capolino in mille promesse, conferenze stampa, progetti annunciati e poi accantonati. Insomma, un vero e proprio romanzo italiano, con tantissimi capitoli ma senza un finale.

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Si parla di un collegamento che potrebbe cambiare tutto, unendo Sicilia e Calabria con un’infrastruttura simbolo di modernità e progresso. Ma, ogni volta che sembra esserci una svolta, spuntano complicazioni: dai costi esorbitanti ai problemi ambientali, dalle polemiche politiche agli intoppi burocratici. Un passo avanti, due indietro, e alla fine tutto resta fermo.

A furia di aspettare, l’idea del ponte è diventata quasi mitica. Chi lo sostiene ci vede una possibilità concreta per rilanciare il Sud, creare lavoro e dare un’accelerata ai collegamenti. Chi lo osteggia teme invece impatti negativi, sprechi e cantieri eterni. Ma intanto, dopo anni di silenzi e tentennamenti, si torna a parlarne.

La novità è che, forse, ci si è messi a guardare cosa hanno fatto all’estero. Cioè, l’idea c’è sempre stata, ma adesso pare che qualcuno abbia preso davvero ispirazione da un’esperienza europea riuscita. E no, non si parla di ponti orientali o americani: si guarda verso i Paesi Bassi.

Un’ispirazione che arriva dal nord Europa

In Olanda c’è un ponte, lo Zeelandbrug, che collega due isole nella provincia di Zeeland. Lungo più di 5 chilometri — 5.022 metri per essere precisi — è stato completato nel 1965. All’epoca era il più lungo d’Europa. Roba da ingegneri con le idee chiare, insomma. A costruirlo ci ha pensato il Rijkswaterstaat, una specie di ministero delle infrastrutture locale.

Ma la cosa davvero interessante è un’altra: il modo in cui è stato finanziato. La provincia di Zeeland, invece di aspettare soldi da chissà dove, ha acceso un prestito. E poi? Lo ha ripagato con i pedaggi. Per 24 anni, chi attraversava quel ponte pagava, e quei soldi servivano a coprire i costi dell’opera. Alla fine, il debito è stato chiuso e il ponte è rimasto. Una trovata mica male.

Ponte sullo Stretto scorcio ricostruzione (screenshot Geopop - YouTube) - www.vehiclecue.it
Ponte sullo Stretto scorcio ricostruzione (screenshot Geopop – YouTube) – www.vehiclecue.it

Una strategia simile?

Il progetto del Ponte sullo Stretto potrebbe essere finanziato proprio con un sistema simile: pedaggi raccolti per molti anni, che servirebbero a ripagare l’intervento e tutti i suoi eventuali costi (sicuramente molto ingenti).

L’idea sarebbe quella di rendere l’operazione meno pesante per le casse pubbliche, sfruttando un modello già testato altrove e – pare – con successo. Tutto questo rimane comunque una mera ipotesi, resa però suggestiva da questo importante esempio.