ULTIM’ORA FIAT – CLONATA! Il Lingotto scopiazza la storica cabrio giapponese | Un buco nell’acqua colossale, non la vuole nessuno

Fiat clonata (coches foto) - www.vehiclecue.it
Il ritorno di un modello amato Fiat: un tentativo ambizioso, ma il mercato ha preferito l’originale giapponese.
Gli appassionati di auto sportive e in particolare delle cabriolet hanno assistito, nel 2016, al ritorno di un nome storico: il Fiat 124 Spider. Un’operazione che prometteva di riportare in vita un’icona italiana, ma che, purtroppo, si è conclusa in un clamoroso insuccesso.
Il “Fiata”, come veniva affettuosamente soprannominato da alcuni forum, a causa della sua piattaforma condivisa con il celebre Mazda MX-5 (il nostro “Miata”), è passato quasi inosservato nel panorama automobilistico. Le sue vendite, infatti, non hanno mai raggiunto, nemmeno lontanamente, quelle del roadster giapponese.
Questo fallimento è ancor più sorprendente se si considera che il Fiat 124 Spider aveva una base tecnica eccellente e una storia gloriosa alle spalle. Il modello originale, prodotto dal 1966 al 1985, aveva venduto per due decenni, condividendo la piattaforma con l’Alfa Romeo Spider e lasciando un’eredità importante nel mondo delle sportive aperte.
La domanda sorge spontanea: perché un’auto italiana con un tale “pedigree” non è riuscita a replicare il successo dei suoi predecessori e del suo “gemello” giapponese? La risposta risiede in una serie di scelte e mancate evoluzioni che ne hanno segnato il destino.
Il confronto con il “nemico” e le strategie fallimentari
La storia del Fiat 124 Spider moderno è intrecciata con quella del suo “nemico”, il Mazda MX-5. Quando Fiat acquisì Alfa Romeo nel 1986, si concentrò su questa marca per creare cabriolet, lanciando la quarta generazione dell’Alfa Spider. Ma in quel periodo, sul mercato europeo apparve un nuovo rivale: il Mazda MX-5 di prima generazione (Miata NA), più efficiente, affidabile ed economico dell’italiano, che usava una piattaforma di quasi trent’anni.
Ventidue anni dopo, al Salone di Los Angeles 2016, fu una sorpresa la presentazione del Fiat 124 Spider, costruito sulla base del Mazda MX-5 del 2015. Tutti si aspettavano una collaborazione con Alfa Romeo, ma la mossa di Marchionne (all’epoca CEO di FCA) aveva un senso: un roadster accessibile per Fiat e un posizionamento più elevato per Alfa. Si trattava di condividere la linea di montaggio giapponese con l’auto che, decenni prima, aveva quasi messo in crisi le cabriolet italiane.

Il peccato capitale: la mancanza di evoluzione e di “anima”
Il fallimento del Fiat 124 Spider può essere attribuito a un “peccato” fondamentale: la sua incapacità di evolvere e di differenziarsi in un mercato in rapida trasformazione. In un settore di nicchia come quello delle cabriolet a basso volume, e con una compagnia come FCA attenta ai conti, non c’era spazio per lunghi periodi di adattamento. Mentre Mazda continuava a lanciare nuove versioni e aggiornamenti per il suo MX-5 (come l’RF con tetto rigido retrattile nel 2017 e un aumento di potenza per il 2.0 nel 2019), il “Fiata” rimase sostanzialmente invariato.
La storia del Mazda MX-5 ha superato quella dello storico Spider Fiat, diventando il roadster più venduto al mondo grazie alla sua combinazione di divertimento, accessibilità e affidabilità. Quest’ultimo aspetto non è secondario, considerando che la percezione del marchio italiano ha spesso risentito di una fama di problematiche tecniche (come l’acronimo “Fix It Again Tony” negli Stati Uniti). Il Fiat 124 Spider moderno non è riuscito a distaccarsi dal suo “clone” giapponese, né a riacquistare quell’aura di specialità.