TERRORE POSTO DI BLOCCO – 2.500€ se manca l’adesivo sulla portiera | Nuova follia CDS

Multa in auto (Depositphotos foto)

Multa in auto (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

La Cassazione conferma una multa salatissima per la mancanza di un dettaglio che molti ignorano, ecco quale.

Il Codice della Strada è una giungla di norme e regolamenti, e spesso sono i dettagli apparentemente insignificanti a nascondere le insidie maggiori. Una recente ordinanza della Cassazione ha riportato alla luce un obbligo poco conosciuto, ma la cui violazione può costare carissimo agli automobilisti.

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Stiamo parlando della targhetta di identificazione del costruttore, un piccolo adesivo o placca che deve essere presente e ben visibile sul veicolo. La sua assenza, infatti, non è una semplice dimenticanza, ma una violazione che può comportare sanzioni da migliaia di euro.

Questa situazione ha generato non poca sorpresa e preoccupazione tra i conducenti, molti dei quali non erano a conoscenza di tale requisito o sottovalutavano le conseguenze della sua mancanza. È fondamentale informarsi per evitare di incappare in multe inaspettate.

La pronuncia della Cassazione è chiara e non lascia spazio a interpretazioni: la responsabilità di garantire la presenza e la regolarità di questa targhetta ricade interamente sul proprietario del veicolo.

La conferma della Cassazione: multa di 2.500 euro e nessuna scusa

La vicenda che ha portato a questa ordinanza della Cassazione riguarda la proprietaria di un veicolo multata dalla Polizia stradale per la mancanza della targhetta di identificazione. La sanzione inflitta, di ben 2.500 euro, è stata contestata dalla donna, che ha presentato ricorso al Giudice di Pace e poi al Tribunale, ma senza successo.

Il Tribunale ha ritenuto corretta la contestazione, basandosi sull’articolo 74 del Codice della Strada, che impone la presenza di questa targhetta. La donna ha poi fatto ricorso in Cassazione, adducendo motivazioni quali il recente acquisto del mezzo, che non le aveva dato il tempo di accorgersi dell’assenza della targhetta, o che suo figlio stesse portando il veicolo alla Polizia per conto di terzi.

Posto di blocco
Posto di blocco dei Carabinieri (Shutterstock foto) – www.vehiclecue.it

Targhetta identificativa: l’obbligo inderogabile del Codice della Strada

Tuttavia, la Cassazione, con l’ordinanza n. 4311/2023, ha respinto le doglianze della ricorrente. La Suprema Corte ha ribadito che l’articolo 74 del Codice della Strada è perentorio: ciclomotori, motoveicoli e veicoli devono essere muniti di una targhetta identificativa del costruttore. Questa deve essere collocata in punti ben visibili del mezzo e non deve essere soggetta a sostituzione durante l’uso del veicolo.

La funzione di tale targhetta è cruciale: permette l’identificazione univoca del mezzo attraverso il numero registrato nei documenti della Motorizzazione Civile. Nel caso specifico, mancava proprio uno di questi elementi identificativi essenziali. Pertanto, la proprietaria non avrebbe dovuto consentire la circolazione del mezzo senza prima aver regolarizzato l’identificazione presso il Dipartimento per i trasporti terrestri. È un promemoria per tutti gli automobilisti: la verifica della presenza e dell’integrità di questa targhetta è un controllo da effettuare prima di mettere il veicolo in circolazione.