Posti di blocco, emessa l’ordinanza: scatta il fermo per anno di nascita | Parte la sperimentazione in ordine cronologico

Posto di blocco (Canva-Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Ai posti di blocco controlleranno anche questo aspetto. Le nuove misure si stanno già rivelando eccessivamente stringenti
L’articolo 12 del Codice della Strada disciplina l’esecuzione dei comunemente noti posti di blocco, il cui preciso nome sarebbe, invece, posti di controllo, eseguibili da Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia Locale, Polizia Provinciale e non soltanto.
Il verbale di perquisizione, secondo la Legge, deve necessariamente essere rilasciato, mentre nel caso in cui il controllo preveda unicamente la richiesta di documenti o di controlli più approfonditi, ma con risultati negativi, questo non sarà necessario.
Qualora nonostante l’obbligo imposto dai militari di arrestare la corsa, il conducente decidesse di procedere regolarmente la sua marcia, la sanzione amministrativa pecuniaria risulta essere la pena minima, compresa tra un minimo di 87 ed un massimo di 334 euro.
Ma nel caso in cui il conducente dovesse rendersi protagonista di un reato commesso, violando l’alt imposto, come nel caso di resistenza a pubblico ufficiale, la pena potrebbe lievitare drasticamente.
Novità significative per i conducenti
I Carabinieri hanno optato per un incremento determinante dei controlli, concentrandosi esclusivamente sui conducenti di monopattini elettrici, sin dal momento della loro diffusione su larga scala nel mirino di continue critiche e perplessità espresse in merito, specie da coloro i quali hanno come principale obiettivo assicurare che la circolazione su strada avvenga nel modo più sicuro possibile. Nel corso degli ultimi mesi i militari si sono trovati costretti a segnalare e punire molteplici infrazioni commesse proprio dai conducenti di monopattini elettrici.
Nel Comune di Verbania, in Piemonte, le forze dell’ordine preposte hanno rilevato oltre 20 infrazioni, la maggior parte delle quali riguardanti individui di età inferiore ai 18 anni. Le principali violazioni riscontrate sono risultate essere il mancato utilizzo del casco, che è stato poi reso obbligatorio a seguito delle modifiche introdotte dal nuovo Codice della Strada, oltre alla circolazione avvenente non mantenendo ambedue le mani sul manubrio, il mancato utilizzo dell’opportuno abbigliamento catarifrangente, necessario se la guida avviene durante la fase notturna o serale, sino a situazioni di disagi e incidenti causati direttamente dai comportamenti inosservanti mantenuti dai conducenti.

Una stretta necessaria
Il bilancio parla chiaro: due denunce a piede libero, la prima delle quali per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti – con il medesimo conducente soggetto ad una contestazione per detenzione di un quantitativo di stupefacente, esclusivamente per uso personale -, La seconda segnalazione, invece, ha riguardato un giovane guidatore sorpreso in stato di ebrezza e sanzionato, oltre che per le condizioni psicofisiche presentate, anche per l’assenza di giubbotto catarifrangente indosso, nonostante “pizzicato” durante una guida in notturna.
Il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri ha riferito come l’esito dei controlli svoltisi nel corso delle ultime settimane abbia consegnato una verità di certo amara: la consapevolezza da parte soprattutto dei conducenti più giovani nei confronti delle norme volte a disciplinare la circolazione dei monopattini elettrici risulta essere realmente scarsa ed irrisoria. La situazione di grande preoccupazione ha condotto alle limitanti disposizioni vigenti tutt’oggi, a partire dalla possibilità di circolare a bordo del mezzo esclusivamente all’interno dei centri urbani, l’obbligo di copertura assicurativa e il divieto di conduzione nei confronti degli under 14. A riportarlo è La Prealpina.