Da Barcellona al Giappone con una Fiat Marea del ’98: l’incredibile avventura di Fabio Belnome raccontata sui social di “Volata di Peluca”

La Fiat Marea di Falbio Belnome/Volata di Peluca nella frontiera tra Russia e Mongolia (

La Fiat Marea nella frontiera tra Russia e Mongolia (Falbio Belnome/Volata di Peluca Instagram foto) - www.vehiclecue.it

Un ragazzo catalano percorre 25.000 km su due continenti con un’auto d’epoca da 900 euro, sfidando frontiere, climi estremi e imprevisti dell’ultimo minuto.

Il 16 marzo 2025, Fabio Belnome, noto sui social come “Volata di Peluca“, ha intrapreso un viaggio epico: da Barcellona al Giappone a bordo di una Fiat Marea del 1998 acquistata per soli 900 euro. In oltre 70 giorni ha attraversato una ventina di Paesi e li ha documentati tutti con ironia e autenticità. Un’autenticità che ha già conquistato oltre 2,3 milioni di follower tra le varie piattaforme.

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Con un budget limitato e una Fiat Marea di 27 anni, Fabio sta dimostrando che l’avventura non necessita di mezzi lussuosi. Partito da Barcellona, sta percorrendo oltre 25.000 chilometri, affrontando climi estremi, strade impervie e situazioni impreviste. Tra gli episodi più singolari, la detenzione alla frontiera russa per il possesso di quattro pastiglie di antistaminico, scambiate per sostanze illecite.

Un viaggio oltre i confini che unisce passione, ironia e resilienza

Ci sono viaggi che si progettano con mesi di anticipo, tra voli prenotati e hotel scelti con cura. E poi c’è quello di Fabio Belnome, un giovane catalano di 34 anni che ha scelto un percorso radicalmente diverso, come ho già anticipato: attraversare due continenti fino al Giappone a bordo di una Fiat Marea del 1998. Un’auto acquistata per appena 900 euro, ma capace di resistere a un’odissea di oltre 25.000 chilometri in condizioni estreme.

Conosciuto online come “Volata di Peluca”, Fabio ha deciso di documentare ogni tappa della sua impresa sui social. In poco più di due mesi è riuscito a conquistare l’attenzione di oltre 2,3 milioni di follower, grazie a una formula vincente che mescola umorismo, autenticità e spirito d’avventura. Ma dietro ai video virali e alle battute pungenti si cela un itinerario che ha messo alla prova resistenza fisica, ingegno e capacità di adattamento.

Da Istanbul alla steppa mongola: l’epica rotta asiatica di una Fiat sopravvissuta al tempo

La Fiat Marea di Falbio Belnome/Volata di Peluca in Mongolia
La Fiat Marea in Mongolia (Falbio Belnome/Volata di Peluca Instagram foto) – www.vehiclecue.it

Le prime tappe hanno incluso Francia, Monaco e Italia, dove è rimasto due giorni da alcuni parenti a Ravenna, perché, come si intuisce dal nome, Fabio Belnome è per metà italiano; suo padre, infatti, è pugliese. In Italia ha colto l’occasione per visitare anche Torino, in particolare il Museo Nazionale dell’Automobile, e successivamente Maranello.

Dopo l’Italia è passato da Slovenia, Austria, Croazia, Montenegro, Serbia, Macedonia del Nord, Albania, Grecia, Bulgaria, ma la vera avventura è iniziata una volta superata la Turchia. Fabio ha fatto rotta verso l’Asia centrale, affrontando il clima rigido e le strade dissestate.

Il suo itinerario ha incluso Paesi come Iran, Turkmenistan (uno dei Paesi più chiusi al mondo, dove ha dovuto dormire in albergo ed essere sempre accompagnato da una guida del governo), Uzbekistan, Kirghizistan (dove ha visto paesaggi innevati mozzafiato e ha incontrato un vecchio e caro amico), Kazakistan, Russia, Mongolia, di nuovo Russia e poi Corea del Sud, con destinazione finale il Giappone.

In Iran è rimasto colpito dalla vivacità culturale e dalla gentilezza della popolazione: in questo modo sono stati sfatati tanti pregiudizi comuni. In Turkmenistan ha affrontato sfide logistiche notevoli, tra infrastrutture carenti e controlli militari frequenti.

Attualmente si trova a Busan, in Corea del Sud, dove ha anche tenuto una conferenza nella Facoltà di Lingue Straniere dell’Università di Busan, dove ha raccontato il suo viaggio e ha condiviso le sue esperienze con gli studenti del corso di lingua spagnola. Una volta arrivato in Giappone, renderà partecipi i suoi follower sul futuro dell’auto che ha conquistato il cuore di tutti i fan che seguono assiduamente la sua avventura.

Due episodi particolari

Uno degli episodi più surreali si è verificato alla frontiera russa, dove Fabio è stato trattenuto dalle autorità per il possesso di quattro semplici pastiglie di antistaminico. Scambiate per sostanze stupefacenti, sono bastate per fargli perdere diverse ore, in uno degli episodi più paradossali e kafkiani del suo tragitto.

Sempre in Russia, l’auto ha affrontato la sua sfida tecnica più grande. A poche ore dall’arrivo a Vladivostok, ultima città russa dove Fabio avrebbe dovuto imbarcare l’auto su una nave in direzione Corea del Sud, una buca sulla strada ha danneggiato la scatola del motore, la quale ha iniziato a perdere olio. Grazie ai meccanici del posto, il problema è stato risolto e Fabio ha pouto continuare il suo viaggio.

La protagonista indiscussa del viaggio: la FIAT Marea

La Fiat Marea in Corea del Sud
La Fiat Marea in Corea del Sud (Falbio Belnome/Volata di Peluca Instagram foto) – www.vehiclecue.it

La Fiat Marea del 1998 è una berlina di segmento medio prodotta dal gruppo Fiat tra il 1996 e il 2002. Derivata dal pianale della Bravo/Brava, era disponibile in versione berlina a tre volumi (Marea) e station wagon (Marea Weekend). Il modello scelto da Fabio è dotato di motore robusto 1.9 turbodiesel JTD, apprezzato per la sua relativa semplicità meccanica e la buona affidabilità, soprattutto in assenza di componenti elettroniche complesse. La trasmissione è manuale a 5 rapporti, con trazione anteriore, e la struttura del veicolo, seppur non pensata per lunghi viaggi off-road, garantisce una discreta tenuta su strade sterrate o dissestate, come quelle affrontate durante il viaggio.

Dal punto di vista tecnico, la Marea si distingue per una meccanica semplice e facilmente riparabile, un vantaggio cruciale in aree del mondo dove le officine sono rare o poco attrezzate. L’elettronica ridotta al minimo riduce il rischio di guasti complessi e permette interventi anche fai-da-te in caso di emergenza, come avvenuto in Russia a poche ore dall’imbarco dell’auto verso la Corea del Sud. Con un peso a vuoto attorno ai 1200 kg, un serbatoio da circa 60 litri e consumi medi intorno ai 6-7 l/100 km (nella versione diesel), la Marea si presta sorprendentemente bene a lunghi tragitti. La capacità di carico e gli interni spaziosi completano il profilo di un’auto che, pur non essendo nata per l’avventura, si è dimostrata all’altezza della sfida.

Oltre il viaggio, un confronto con se stesso

La tappa in Corea del Sud ha rappresentato un momento di transizione: qui Fabio ha potuto riprendere fiato e fare alcune riflessioni.

Oltre ai chilometri macinati e ai confini attraversati, questo viaggio è stato per Fabio anche un’occasione per confrontarsi con se stesso. Lontano da casa, dalle comodità e dai ritmi quotidiani, ha scoperto cosa significhi davvero convivere con i propri pensieri, affrontare la solitudine e ascoltarsi senza filtri. Ogni tappa non era solo una meta da raggiungere, ma un momento di riflessione, un’occasione per capire meglio chi è, cosa cerca e cosa lo spinge a continuare. Un viaggio fisico, certo, ma anche profondamente interiore.

Un aspetto che Fabio racconta con più intensità è l’importanza dei rapporti umani. Ogni volta che ha incontrato qualcuno lungo la strada, un amico, un conoscente o delle persone del posto, si è creato un legame, breve ma significativo. E ogni volta, quando ripartiva, si portava dentro un piccolo vuoto. Perché è proprio in quei momenti di condivisione autentica, anche fugace, che il viaggio prende davvero senso. Alla fine, Fabio ha capito che non è tanto la meta a contare, quanto le esperienze vissute, le emozioni forti, le scariche di adrenalina, e tutti quei frammenti di umanità che rendono l’avventura irripetibile.