Se non te lo ha detto rifiutati: alcoltest nullo senza questa telefonata | Il tuo diritto sconosciuto al posto di blocco

Ecco quando è nullo (depositphotos.com) - www.vehiclecue.it
Alcoltest: è considerato nullo se non viene informato del diritto all’assistenza legale. La Cassazione specifica confini e garanzie.
C’è un istante, mentre si guida, in cui il tempo sembra bloccarsi; ma ahinoi, non è dovuto certamente a una vista spettacolare o a una musica ideale.
È quel momento in cui, per immensa sfortuna, ci si imbatte in un posto di blocco. La luce blu lampeggiante, il segnale alzato, l’agente che si avvicina.
E in quei pochi minuti, tra fermo e alcol test, si determina tutto. Ma quali sono precisamente i diritti di chi guida? E che cosa succede se non vengono rispettati?
Queste sono domande fondamentali, a cui la Corte di Cassazione ha recentemente fornito una risposta con una sentenza che avrà un’importanza significativa.
La sentenza in questione
Come riportato da Brocardi.it, la IV Sezione penale della Cassazione, nella sentenza n. 47324 del 4 dicembre 2024, rifiutarsi di sottoporsi all’alcoltest rappresenta un reato indipendente che non tiene conto della garanzia stabilita dall’articolo 114 delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale. In altre parole, se una persona decide di non sottoporsi al test del tasso alcolemico, non ha diritto a essere informata in anticipo sulla possibilità di avere un avvocato al proprio fianco: il solo atto di rifiuto è sufficiente a configurare il reato!
Il caso specifico analizzato dalla Corte coinvolge una giovane alla sua prima patente, coinvolta in un incidente stradale. Dopo essere stata portata al pronto soccorso, è stata contattata dalla polizia municipale, che ha richiesto al personale medico di effettuare test per rilevare la presenza di alcol o droghe nel sangue; la giovane ha rifiutato, chiedendo di essere dimessa. Il primo grado l’aveva assolta, affermando che non era stata sufficientemente informata riguardo alla possibilità di avere un difensore e che la richiesta di esami provenisse dal personale medico, non direttamente dagli agenti.

Parola alla Cassazione
Tuttavia, evidenzia Brocardi, la Cassazione ha rovesciato questa interpretazione, accogliendo il ricorso del Pubblico Ministero. Secondo i giudici, l’obbligo di informare l’imputato della facoltà di essere affiancato da un legale è valido solo se il test per l’alcol viene effettivamente realizzato. Se, invece, si sceglie di rifiutare il test, il reato è già compiuto e non è più necessario alcun avviso.
Questo rappresenta un cambiamento significativo, che chiarisce una questione giuridica di rilevanza. La presenza di un legale è una garanzia che si riferisce all’effettuazione del test tecnico e non può essere utilizzata come scusa successivamente da chi si sottrae alla prova. In ogni caso, la Corte non ha messo in discussione il principio secondo cui, se il test viene eseguito senza che l’interessato sia stato avvisato del diritto a un’assistenza legale, i risultati possono diventare inutilizzabili.