Sensori cambio corsia, paga tutto l’officina: se fai un incidente ti risarcisce il meccanico | Da ora la colpa è tutta sua, è già legge

Un'operazioni delicato (pixabay.com) - www.vehiclecue.it
Se i sensori di cambio corsia non vengono regolati adeguatamente, la responsabilità ricade sull’officina. Cosa dice la legge.
La tecnologia si sa, ha modificato profondamente il nostro modo di muoverci. I mezzi di trasporto di oggi non sono soltanto semplici strumenti per spostarsi.
Sono creature intelligenti equipaggiate con sensori e sistemi di assistenza alla guida progettati per migliorare la sicurezza alla guida. Magari non vale per tutti i mezzi, ma ci si sta lavorando.
In particolare, i dispositivi che rilevano il cambio di corsia giocano un ruolo fondamentale: monitorano costantemente la posizione del veicolo in relazione alle linee stradali.
Tuttavia, come molte altre tecnologie avanzate, questi apparecchi richiedono una gestione specifica. Quando è trascurata, le conseguenze possono essere gravi.
Questione di professionalità
Come scritto dallo spagnolo Chasiscero, Ángel Gaitán, meccanico spagnolo molto conosciuto e seguito sui social media, ha recentemente portato l’attenzione su un aspetto spesso trascurato: la calibrazione corretta dei sensori di cambio di corsia. In un video postato sul suo profilo TikTok, Gaitán ha illustrato chiaramente perché, dopo operazioni come il cambio del parabrezza, è fondamentale procedere con la calibrazione di questi sistemi.
Il meccanico evidenzia che i sensori di cambio corsia funzionano come “gli occhi del veicolo”. Per questo, anche un piccolo spostamento nella posizione della telecamera che rileva i segnali stradali può compromettere l’affidabilità dell’intero sistema. In pratica, se i sensori non sono allineati precisamente alla strada, possono inviare segnali errati, generando falsi allarmi oppure non riconoscendo deviazioni pericolose dalla traiettoria, mettendo a serio rischio la sicurezza del conducente e degli altri utenti della strada.

Di chi la responsabilità?
Gaitán precisa che la responsabilità della calibrazione spetta all’officina che ha effettuato il lavoro, non al conducente. Per esempio, se il parabrezza viene cambiato – il che richiede la rimozione della telecamera frontale – è dovere del tecnico garantire che il sistema venga ricalibrato con precisione. Se ciò non accade, spiega il meccanico, “il pericolo non è solo quello di avere un’auto meno sicura, ma anche che il cliente possa intraprendere azioni legali nei confronti dell’officina in caso di incidente”.
Calibrare questi sistemi non è un’operazione da prendere alla leggera; richiede strumenti professionali, personale qualificato e un ambiente idoneo per effettuare l’accorgimento secondo i criteri del produttore. Essendo un processo tecnico, molti automobilisti potrebbero non esserne consapevoli e si affidano giustamente alla professionalità del meccanico; ma proprio per questo motivo, la responsabilità non può ricadere sul cliente. Se il lavoro non è eseguito in modo adeguato, è l’autoriparatore a doverne rispondere, anche a livello legale. Per concludere, il messaggio di Ángel Gaitán è chiaro: la tecnologia a bordo rappresenta una risorsa preziosa, ma deve essere gestita con competenza e responsabilità.