Dacia in crisi: dalla Cina il clone della Sandero lascia i rumeni senza parole | Per la prima volta gli ‘hanno fatto le scarpe’

Dacia in crisi

Dacia in crisi (Canva-Dacia foto) - www.vehiclecue.it

Il mercato automobilistico cinese continua a stupire tutto il mondo. Questa volta è la Dacia ad esserci rimasta di stucco

Oggigiorno il settore automobilistico rappresenta sicuramente uno degli aspetti fondamentali dell’intera economia cinese. Il mercato delle automobili dalle parti di Pechino è stato infatti soggetto ad una rapida ascesa, sino ad affermarsi tra i più globalmente influenti.

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Si tratta, infatti, del più grande mercato al mondo in termini di produzione e vendita, con particolare accento per quanto concerne l’elettrico, ormai scelto da un numero di consumatori sempre elevato a livello globale.

Pensate che, stando ai dati riferenti all’anno 2024, sono stati più di 28 milioni i veicoli venduti di produzione cinese, non limitatamente ad automobili, ma anche per quanto riguarda autobus, camion e molto altro ancora.

I motivi alla base di questo successo sono indubbiamente da ricercare nelle innovazioni che gli ingegneri hanno introdotto relativamente all’autonomia, ai software e alla ricarica dei veicoli elettrici.

Un’alternativa low cost

Esiste una copia dichiarata della nota e diffusa Dacia Sandero, di produzione totalmente cinese. Stiamo parlando della Dongfeng Nano Box, vettura elettrica che monta un motore da 45 CV che non produce emissioni nocive, risultando alimentata da una batteria possedente una capacità pari ad esattamente 27,2 kW/h. Eppure, questo veicolo è stato in grado di sorprendere gli addetti ai lavori per la sua impronosticabile autonomia ufficialmente dichiarata, pari a 331 km, con l’omologazione cinese CLTC, che, nell’effettività pratica, si attesta di poco sotto alla soglia dei 200 km in un ciclo misto.

Uno degli aspetti che ha maggiormente convinto i consumatori è il suo rapido sistema di ricarica; sono sufficienti, infatti, appena 30 minuti di ricarica per garantire una percentuale di aumento della batteria pari al 50%. in più. Si contraddistingue per una serie di misure che, a dirla tutta, portano la Dongfeng Nano Box ad assomigliare più ad una Spring, che ad una Dacia Sandero: 3,73 metri di lunghezza, 1,58 metri di larghezza e 1,52 metri di altezza.

Dongfeng Nano Box
Dongfeng Nano Box (Dongfeng foto) – www.vehiclecue.it

Interni eleganti e sistemi sicuri e confortevoli

All’interno è possibile scorgere un design bicolore, analogo rispetto agli esterni della vettura. In dotazione sono presenti due schermi, ossia il display centrale, ampio 10 pollici, e il canonico quadro strumenti, sempre digitale, che misura invece 7 pollici. I comfort a disposizione del conducente includono manopole rotanti per regolare aria di riscaldamento e raffreddamento, oltre ai tradizionali comandi fisici per mettere in funzione i tergicristalli e accendere o spegnere il sistema di luci. Parlando di sicurezza attiva, indubbiamente uno degli aspetti che vengono maggiormente presi in considerazione da parte dei consumatori, la vettura garantisce elevate prestazioni in questo senso, grazie alla dotazione di un sistema frenante antibloccaggio ABS, ad un sistema di distribuzione elettronica della forza frenante e a sensori di parcheggio posteriori, che facilitano le manovre anche nelle situazioni più delicate e spinose.

Quando la Nano Box, che tra l’altro è un veicolo a trazione anteriore, venne messa in commercio per la prima volta sul mercato cinese ormai tre anni fa, il suo prezzo iniziale risultava essere addirittura inferiore alla soglia degli 8.000 euro; da allora non si sono registrati aumenti chissà quanto proibitivi Ciò ha portato la vettura a rendersi un’alternativa perfetta e ancor meno dispendiosa rispetto all'”aspirata gemella”, ovvero la Dancia Sandero, che attualmente possiede un prezzo di listino di poco inferiore ai 15.000 euro, relativamente al mercato italiano. A riportare la notizia è Motor1.com.