Ultim’ora Governo – approvato nuovo regolamento: questi veicoli potranno circolare solo una dozzina di giorni all’anno | È legge

Queste auto potranno circolare di meno,ecco perché (Freepik Foto) - www.vehiclecue.it
La mobilità non è soltanto un fatto tecnico o normativo, ma anche culturale. Ed è importante realizzarlo!
Il modo in cui scegliamo di muoverci, i mezzi che conserviamo e valorizziamo, raccontano molto del nostro rapporto con il tempo e con il territorio. Per alcuni, un veicolo è solo un mezzo per spostarsi. Per altri, è memoria, identità, passione.
Nel quadro di un cambiamento più ampio che coinvolge ambiente, sicurezza e infrastrutture, anche le regole relative alla circolazione stanno subendo un processo di raffinamento. Questo non riguarda solo il futuro – l’elettrico, l’automazione – ma anche il passato: mezzi che hanno attraversato decenni, spesso in mano a collezionisti o appassionati, oggi si trovano a fare i conti con limiti nuovi.
Ogni veicolo su strada è soggetto a una classificazione, e non si tratta di semplici etichette. Queste categorie determinano se, quando e come un mezzo può muoversi, se deve pagare o meno la tassa automobilistica, se può accedere a determinate aree urbane o partecipare a raduni ufficiali.
In questo panorama in continua evoluzione, è sempre più importante conoscere i dettagli tecnici e amministrativi che distinguono, ad esempio, un’auto storica da una d’epoca, o un motociclo di collezione da un semplice mezzo vecchio. Il rischio, per chi ignora la normativa, è di trovarsi escluso dalla strada e dai benefici previsti dalla legge.
Regole nuove per circolare meno
Una delle modifiche più significative recentemente introdotte riguarda una precisa categoria di veicoli: quelli classificati come “d’epoca”. Nonostante il loro fascino e il valore affettivo o museale, questi mezzi non sono considerati idonei alla normale circolazione, e per questo potranno uscire su strada solo in pochissime occasioni durante l’anno – indicativamente una dozzina di giornate, autorizzate singolarmente.
La legge, in realtà, su questo punto era già chiara: i veicoli d’epoca devono essere radiati dal PRA, conservati e tutelati, e possono circolare solo con foglio di via e targa provvisoria in occasione di raduni ufficiali. La novità è che questi limiti saranno ora applicati in modo più rigoroso e centralizzato, riducendo al minimo le deroghe e uniformando il trattamento sul territorio nazionale.

E chi ha un veicolo storico?
Al contrario, i veicoli definiti di interesse storico e collezionistico restano legittimati alla circolazione, purché rispettino requisiti precisi. Devono avere almeno 20 anni di età, essere iscritti in uno dei Registri riconosciuti dallo Stato (ASI, FMI, Alfa Romeo, Fiat, Lancia), possedere il Certificato di Rilevanza Storica (CRS), ed essere annotati sulla carta di circolazione. Solo così possono mantenere il diritto a circolare regolarmente.
In aggiunta, molti di questi mezzi beneficiano di agevolazioni fiscali: esenzione totale se hanno oltre 30 anni, oppure riduzione del 50% tra i 20 e i 29 anni, con modalità che variano da Regione a Regione. Alcuni enti locali (come Lombardia, Trento, Calabria, Valle d’Aosta) concedono lo sconto anche senza CRS, a condizione che il mezzo sia iscritto nel Registro ACI Storico. Un quadro sfaccettato, ma premiante per chi conserva con cura e passione un pezzo autentico del nostro patrimonio su ruote.