Toyota, dopo l’idrogeno ci riprova col “motore ad alluminio” | Si gioca l’asso che cambierà la storia

auto della toyota

Un ritorno innovativo (pixabay.com) - www.vehiclecue.it

Dimenticato per anni, il motore “in alluminio” di Toyota è pronto a tornare. Ecco perché oggi risulta rivoluzionario.

Nel settore automobilistico, l’innovazione spesso si sviluppa su percorsi paralleli al tempo: idee concepite decenni fa possono riemergere improvvisamente.

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È esattamente ciò che sembra accadere con un prototipo di Toyota, che, dopo aver subito un lungo oblio, è pronto a rientrare in gioco grazie a un rinnovato interesse.

A quasi cinquant’anni dalla sua prima presentazione, questo progetto torna a far parlare di sé, dimostrando che nel mondo dei motori nulla è realmente perduto.

Capiremo in questo approfondimento che tutto può essere riscoperto, rivalutato e, perché no, rilanciato. Capiamoci meglio!

Un ritorno in grande stile

Nel 1977, durante il Salone dell’Automobile di Tokyo, Toyota svelò un veicolo dal nome evocativo: Aluminium Body Experimental Vehicle. L’acronimo ABEV sintetizzava perfettamente la sua missione: puntare su una carrozzeria completamente in alluminio per garantire leggerezza, efficienza e consumi ridotti. Non era l’estetica—con un cofano sproporzionato e linee essenziali—ciò che colpiva, ma piuttosto la filosofia costruttiva. Con una lunghezza di appena 3,56 metri e un abitacolo minimalista progettato per ospitare due passeggeri, l’ABEV adottava soluzioni radicali per ridurre il peso, fermandosi a soli 450 kg, contro oltre il doppio delle auto moderne simili.

Secondo Ecoticias, il prototipo era alimentato da un motore a benzina di soli 547 cc, ma ciò che stupiva davvero era il consumo: un litro di carburante per percorrere 35 chilometri a una velocità costante di 60 km/h. Oggi, in un contesto di crescente attenzione all’efficienza energetica, tali dati suonano tutt’altro che anacronistici. Eppure, dopo una seconda apparizione nel 1978, il progetto scomparve senza lasciare tracce durature, se non nei ricordi dei veri appassionati e nei registri della sperimentazione tecnica.

tubi di alluminio
Pura filosofia costruttiva (pixabayc.om) – www.vehiclecue.it

Il futuro in movimento

Dopo aver investito in ibrido ed elettrico, la casa nipponica ha puntato sull’idrogeno, lanciando la berlina Mirai nel 2014 e la seconda generazione nel 2021. Tuttavia, riporta Ecoticias, Toyota ha smentito ufficialmente qualsiasi coinvolgimento nello sviluppo di motori alimentati ad ammoniaca. Per ora, resta salda sulla via della diversificazione, cercando soluzioni che possano affiancare, e magari sostituire, i combustibili fossili.

In questo contesto, il vecchio motore sperimentale in alluminio rinasce sotto una nuova luce. Non è solo una reliquia del passato, ma un concreto esempio di come visioni avanguardistiche possano trovare applicazione reale decenni dopo. Sebbene il ritorno dell’ABEV, o di uno suo moderno erede, non sia ancora confermato, l’interesse suscitato dimostra quanto sia preziosa la memoria tecnologica. Toyota, da sempre abile nel coniugare tradizione e innovazione, potrebbe avere in serbo un asso che pochi si aspettavano.