Ministero dei trasporti, traghetti proibiti a questi modelli di auto: cambiano le regole di imbarco | Ti lasciano a terra

Traghetto

Divieto sui traghetti (Canva-Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

Variazioni determinanti hanno colpito il settore della navigazione e degli imbarchi. Questi modelli d’auto non sono più ammessi a bordo

Le tratte di traffico marittimo risultano essere di fondamentale importanza per tutti gli utenti che abitano in zone costiere, sia per compiere viaggi di svago, sia quotidianamente, per motivi strettamente correlati al lavoro.

—>

Il Mar Mediterraneo, ad esempio, ha rappresentato sin dall’antichità uno snodo cruciale per il traffico di persone e merci, esclusivamente per via marittima, mettendo in collegamento popoli e usanze totalmente differenti tra loro, favorendo la civilizzazione di un numero di territori crescente.

Sono più di 13 milioni, ad esempio, gli italiani che annualmente si avvalgono del servizio di traghetti che operano all’interno del bacino d’acqua che separa l’Europa dall’Africa. Stiamo parlando del 28,6% circa di tutti i passeggeri marittimi della nostra Penisola.

I traghetti marittimi, a differenza degli aeroplani, consentono generalmente il trasporto della propria autovettura a bordo, a patto che questa richiesta venga espressamente formalizzata al momento della prenotazione del viaggio.

Le nuove stringenti normative

Se avete pianificato un viaggio che prevede uno spostamento in traghetto anche della vostra automobile, sappiate di avere, tuttavia, necessariamente bisogno di controllare preventivamente le nuove regole correlate a veicoli GPL, elettrici o ibridi, perché, soprattutto per quanto concerne i viaggi verso la Grecia, il rischio di non riuscire ad imbarcare il proprio mezzo a quattro ruote è estremamente elevato. E’ quanto specificato dal Centro Europeo Consumatori, all’interno di un avviso destinato direttamente ai turisti italiani, che sottolinea l’introduzione, avvenuta circa un anno fa, di nuove ferree regole imposte dal Ministero della Navigazione e delle Politiche Insulari greco relativamente ai veicoli GPL, ma anche ibridi ed elettrici.

Nello specifico, per i veicoli elettrici è stata disposta la possibilità d’imbarco unicamente nei casi in cui le batterie possiedano una carica residua pari o inferiore al 40% della totale capacità, così da ridurre il potenziale rischio di esplosioni o di incendi a bordo del traghetto nel corso delle tratte marittime, eventi alquanto spiacevoli spesso associati alla presenza di batterie ad alta tensione. Per quanto concerne, invece, le automobili con alimentazione GPL e CNG (ossia il gas naturale compresso), è stato disposto che i serbatoi non debbano superare un quantitativo di carburante superiore al 50% della piena capacità, allineandosi perfettamente alle linee guida internazionali definite dall’EMSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima) e dalla IUMI (Unione Internazionale delle Assicurazioni Marittime), allo scopo di ridurre al minimo il rischio di incendi.

Auto sul traghetto
Auto sul traghetto (Grimaldi Lines foto) – www.vehiclecue.it

Come cambia la situazione per l’Italia?

Per quanto riguarda il territorio nostrano, invece, è bene definire che la regolamentazione vigente risulta essere decisamente meno stringente rispetto ai vicini ellenici. Non sono stati disposti, infatti, divieti di alcun tipo relativamente all’imbarco di veicoli elettrici. Le uniche accortezze da seguire, per l’appunto, riguardano opportune verifiche sul livello di batterie e carburanti (dipendentemente dal modello di auto che si possiede), in modo da non incorrere nel concreto rischio di venire ostacolati nell’imbarco una volta giunti al proprio terminal.

Le norme vigenti che vale la pena attenzionare non si limitano unicamente a quelle imposte dal Ministero ellenico, bensì la massima attenzione deve essere rivolta anche alle regolamentazioni delle singole compagnie di navigazione elette per i propri viaggi. A riportarlo è Green.Me, ma per ulteriori dettagli si consiglia di rivolgersi direttamente ai siti web ufficiali sia delle compagnie di traghetti, sia consultando le direttive del Ministero della Navigazione e delle Politiche Insulari.