Ricordando l’impresa di Susie Wolff: una donna in Formula 1 dopo 22 anni

Di questi tempi si parla molto della neonata F1 Academy, ovvero l’accademia progettata con lo scopo di coltivare le pilotesse del futuro, permettendo loro di accedere alle categorie superiori. In fondo è risaputo che la Formula 1 non è mai stato uno sport particolarmente aperto alle donne, e lo racconta la sua storia. Nella speranza che il progetto Academy possa portare i frutti sperati, dunque, è bene ricordare l’impresa di Susie Wolff, la prima donna a partecipare ad un weekend di gara in F1 dopo oltre 22 anni.

L’intervista del 2014 a Susie Wolff

Nel luglio del 2014, il noto quotidiano La Repubblica decise di intervistare Susie Wolff al suo esordio assoluto come pilota in Formula 1 con la Williams. Allora 32enne, la Wolff non mancò di criticare aspramente il mondo della F1, reo di essere particolarmente chiuso e prevenuto nei confronti delle donne. Una delle frasi della Wolff destinate ad entrare nella storia emersa durante l’intervista fu la seguente: “Vado a tutta velocità in pista contro chi mi vuole in cucina a sfornare dolci”.

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L’intervista di Susie fu molto utile per evidenziare altri aspetti di questa chiusura nei confronti delle donne. Una chiusura che non riguardava soltanto le scuderie ma anche gli stessi piloti. Gli uomini mal sopportavano, ad esempio, di essere sconfitti da una donna in pista, anche se la Wolff ha sempre evitato di fare nomi. Il ritorno in Formula 1 di una donna dopo oltre 22 anni, anche se molto breve, è stato comunque fondamentale per riaprire le porte della categoria alle pilotesse.

L’ultima donna a gareggiare in F1 prima di Susie Wolff fu Giovanna Amati nel 1992 come seconda pilota della scuderia Brabham. C’è un articolo di Betway, noto sito di scommesse sulla Formula 1, che parla proprio della Amati insieme alle altre pilote più importanti nella F1 e che vale la pena di leggere per approfondire questo tema. La Wolff quindi ha davvero compiuto un miracolo, dato che da oltre un ventennio non si vedeva una donna correre in Formula 1.

La critica della Wolff alla Formula 1 “maschilista”

La Wolff ha raccontato diversi aneddoti interessanti, fra i quali gli episodi in cui diversi piloti la esortavano a “tornare in cucina”. Ma la Wolff si era guadagnata col sudore della fronte questa opportunità ed era ovviamente svilente assistere ad una serie di comportamenti che lei stessa ha definito “maschilisti”. La Wolff ha sottolineato che in F1 le donne sono le benvenute solo se indossano la minigonna e se non toccano il volante di una monoposto. In realtà, la Wolff dovette subire diverse domande da parte dei colleghi uomini, a dir poco umilianti, basate tutte quante su stereotipi e ignoranza.

L’intervista concessa a Repubblica si è chiusa con un appello da parte della Wolff: la speranza di poter presto spazzare via questi pregiudizi e di poter vedere un numero maggiore di donne in pista. Una speranza che oggi, a distanza di 10 anni, sembra essere più viva per merito del progetto della F1 Academy.