Una Ferrari marchiata Fiat? È esistita davvero: ecco la sua storia
È mai esistita una Ferrari marchiata Fiat? La storia del cavallino ha dell’incredibile: ecco una curiosità che non conoscevi!
Nel mondo dell’automobilismo, pochi marchi sono sinonimi di esclusività e prestazioni come Ferrari. Il leggendario Cavallino Rampante ha sempre rappresentato il sogno proibito per gli appassionati di auto sportive, con modelli inaccessibili per la maggior parte del pubblico.
Tuttavia, in un momento particolare della storia dell’automobile, la Ferrari si legò a un altro colosso italiano: la FIAT. Questo connubio portò alla nascita di un’auto speciale che riuscì a portare parte della magia Ferrari a un pubblico più ampio, pur mantenendo intatta l’anima sportiva del marchio. La storia della Fiat Dino è quella di una vettura che, sebbene non recasse il celebre cavallino sui cofani, rappresenta un capitolo cruciale nella storia automobilistica italiana.
Il contesto storico: l’incontro tra Enzo Ferrari e Gianni Agnelli
Per comprendere a pieno la genesi di una Ferrari marchiata Fiat, dobbiamo tornare alla fine degli anni Sessanta. Enzo Ferrari, fondatore e anima del marchio, cercava da tempo un partner per sostenere la crescita della sua azienda. Nonostante l’aura di esclusività che circondava Ferrari, la situazione economica della casa di Maranello non era delle più rosee. Gli investimenti necessari per rimanere competitivi nel mondo delle corse, un settore in cui Enzo Ferrari non accettava compromessi, erano elevati. Prima di guardare a FIAT, Ferrari cercò accordi con giganti americani come Ford e General Motors, ma senza successo.
Nel 1968, poco prima di Natale, arrivò l’incontro che cambiò il corso della storia per Ferrari: quello tra Enzo Ferrari e Gianni Agnelli, presidente della FIAT. I due leader stipularono una partnership che sanciva l’acquisizione del 50% di Ferrari da parte della FIAT. Tuttavia, c’era una clausola importante: Ferrari avrebbe mantenuto piena autonomia nella gestione della scuderia sportiva, un aspetto irrinunciabile per il “Drake”. Agnelli, conscio dell’importanza di questa condizione, accettò. Iniziò così una collaborazione che avrebbe segnato il futuro del marchio e dell’automobilismo italiano.
La FIAT Dino: l’unione tra due giganti
Il frutto più tangibile di questa alleanza fu la FIAT Dino, una vettura nata dall’esigenza di Ferrari di omologare un motore per il campionato di Formula 2. Per competere in questa categoria, Ferrari aveva bisogno di costruire un certo numero di esemplari di motori Dino V6 da utilizzare sulle sue monoposto. Tuttavia, la produzione limitata e il costo elevato dei modelli Ferrari non permettevano di raggiungere i numeri necessari per l’omologazione.
La soluzione? Un accordo con FIAT, che avrebbe prodotto una vettura con il motore Dino V6, permettendo a Ferrari di ottenere l’omologazione necessaria. Così nacque la FIAT Dino, prodotta tra il 1966 e il 1972, una macchina che portava parte del cuore Ferrari in un corpo Fiat. Il design della vettura fu affidato a due grandi carrozzieri italiani: Pininfarina si occupò della versione Spider, mentre Bertone curò la Coupé. Le due versioni si distinguevano non solo per l’estetica, ma anche per il carattere, con la Spider che si presentava più elegante e fluida, mentre la Coupé aveva un’impostazione più sportiva.
Caratteristiche tecniche della FIAT Dino
Nonostante la collaborazione con Ferrari, la FIAT Dino era ben diversa dalle sportive di Maranello. Sebbene condividesse lo stesso propulsore V6 della Dino 206 GT, il resto della vettura era frutto del know-how FIAT. Il motore era collocato anteriormente, con trazione posteriore, un cambio manuale a cinque marce e un avantreno con sospensioni indipendenti. I freni a disco su tutte le ruote con servofreno garantivano una frenata sicura, mentre la potenza di 160 cavalli era notevole per l’epoca, consentendo alla Dino di raggiungere una velocità massima di 205 km/h nelle versioni più evolute.
Questo la rendeva una delle vetture più performanti prodotte da FIAT, sebbene non fosse una vera “Ferrari”. Il motore Dino V6, sviluppato in origine per la Formula 2, conferiva alla vettura un carattere sportivo e un sound inconfondibile, che richiamava il mondo delle corse. Tuttavia, la FIAT Dino non era destinata a diventare un’auto economica: pur essendo meno costosa delle Ferrari prodotte a Maranello, rimaneva comunque fuori dalla portata di molti, posizionandosi nel segmento delle auto sportive di lusso.