Autovelox ben nascosti su auto civetta: la nuova tendenza di voga in Francia potrebbe sbarcare a breve anche da noi

La nuova odiosa tendenza per gli autovelox - www.vehiclecue.it
Non fatevi trovare impreparati: presto gli odiosi autovelox delle auto civetta potrebbero arrivare nel nostro Paese.
Gli autovelox, noti strumenti di controllo della velocità stradale, sono ormai parte integrante del panorama di molte strade. Il loro utilizzo si è diffuso principalmente con l’obiettivo di ridurre gli incidenti causati dall’eccesso di velocità, uno dei principali fattori di rischio sulla strada. A livello mondiale, i governi hanno installato questi dispositivi in punti strategici, mirando a far rispettare i limiti di velocità e promuovere una guida più sicura.
Inizialmente fissi e ben visibili, gli autovelox sono diventati parte della routine quotidiana dei conducenti, che spesso imparano a riconoscerne la posizione e a ridurre la velocità in prossimità degli stessi. Questo ha portato le autorità a pensare a sistemi più sofisticati e meno prevedibili per dissuadere comportamenti pericolosi al volante. Il concetto di “autovelox nascosti“, infatti, nasce proprio dall’esigenza di evitare che i guidatori si limitino a rallentare solo in determinate aree.
Oltre agli autovelox fissi, sono stati sviluppati sistemi mobili, spesso installati a bordo di automobili della polizia o di altri veicoli non immediatamente identificabili. Questi dispositivi mobili hanno l’obiettivo di sorprendere i conducenti e sanzionare chi infrange le regole senza poter prevedere la presenza di un controllo. Tuttavia, questo tipo di tecnologia ha sempre sollevato discussioni, soprattutto per quanto riguarda la trasparenza del loro utilizzo e il margine di errore delle apparecchiature.
Nel corso degli anni, molti conducenti hanno espresso disappunto riguardo all’utilizzo di questi strumenti, sostenendo che non sempre vengono impiegati per fini preventivi, ma piuttosto come una fonte di entrata per le casse statali. Nonostante le polemiche, gli autovelox sono considerati dai governi uno strumento efficace per ridurre il numero di incidenti e pericolose infrazioni stradali.
L’iniziativa in Francia
Un’iniziativa particolarmente controversa ha preso piede in Francia a partire dal 2018, quando un’azienda privata ha iniziato a utilizzare i cosiddetti coche-radar, automobili private dotate di autovelox mobili. Questi veicoli, approvati ufficialmente nel 2021, sono stati messi in circolazione per sorprendere i conducenti, poiché risultano difficili da individuare a colpo d’occhio.
L’idea dietro questa iniziativa è stata proprio quella di evitare che i guidatori rallentino solo davanti agli autovelox fissi, rendendo il controllo più imprevedibile. Ma la questione, oltre alla difficoltà di individuare questi autovelox, nasconde anche un altro aspetto che ha fatto infuriare gli automobilisti.

Il dibattito etico e le potenziali ripercussioni
Infatti ciò che rende questa iniziativa ancora più controversa è il fatto che i veicoli non sono guidati da forze dell’ordine, ma da conducenti privati. In Francia, attualmente sono circa 400 le auto-radar in circolazione, una cifra che potrebbe crescere ulteriormente nel corso del 2024.
Questo tipo di sorveglianza ha aperto un ampio dibattito sulla legittimità del comportamento di chi utilizza questi mezzi per multare i trasgressori, sollevando dubbi sull’etica di un sistema che sembra favorire il guadagno personale più che la sicurezza stradale. Una situazione che potrebbe prendere piede anche nel nostro Paese, portandosi dietro dibattiti, controversie e polemiche.